Radio Globo non si scusa per le parole omofobe di Marchetti e ricorre al vittimismo: «Noi vittime di violente intimidazioni»
Dopo le inaccettabili offese ai gay, Radio Globo sceglie di ricorrere ad un vittimismo alla Mario Adinolfi e si scaglia contro chi non ha taciuto dinnanzi alle inaccettabili parole del conduttore del loro morning show. In piena diretta radiofonica, Roberto Marchetti sostenne di «provare ribrezzo» verso due uomini che si baciano.
In un comunicato, l'editore afferma che l'offesa gratuita e la promozione dell'odio omofobico siano da loro reputati come una «opinione». Affermano:
Nell’ambito delle sensibilità personali rientrano le esternazioni del conduttore Roberto Marchetti, che ha testualmente dichiarato quanto segue: “Io personalmente, nel momento in cui vedo due uomini che si baciano, probabilmente perché mi immedesimo nella scena che vedo, provo un senso di ribrezzo”. L'espressione di questa sensibilità personale – che Roberto Marchetti ha legalmente il diritto di affermare – ha generato una reazione critica e avversa di un numero di cittadini, sia ascoltatori che non, venuti a conoscenza dell'accaduto grazie al podcast dell'episodio, disponibile gratuitamente online, e agli articoli pubblicati da autorevoli testate quali Il Messaggero, Il Giornale e La Repubblica. La Radio, contestualmente, ha dato la possibilità di esprimersi in diretta nella trasmissione odierna alle associazioni di categoria e a chiunque volesse intervenire. Radio Globo non intende privare nessuno della possibilità di esprimere le proprie opinioni e sensazioni personali e i suoi microfoni restano a disposizione di chiunque voglia manifestare il proprio dissenso, nel rispetto di un confronto dai toni all'altezza di una società civile.
Tentando di promuovere ulteriore odio contro chi non ha taciuto dinnanzi alle loro offese gratuite (offese e non certo opinioni), è scopiazzando la peggior propaganda integralista che Radio Globo aggiunge:
Tuttavia, la Radio si trova a registrare con preoccupazione gli allarmanti messaggi pervenuti tramite ogni social network a disposizione (Facebook, Twitter, Instagram). Nel nome di un sedicente amore e della cosiddetta non violenza, centinaia di persone hanno riversato il proprio odio sull'Emittente, con la stessa violenza che affermano di condannare – e che ha tutti i connotati della minaccia. Emblematico, e ci teniamo a sottolinearlo, è il comportamento di un utente che l'Emittente ha provveduto a identificare, e che ha testualmente scritto nei messaggi privati della pagina Facebook ufficiale di Radio Globo quanto segue: “Ve facciamo Charlie Hebdo 2.0 merde”. Una tale violenza verbale e intimidatoria dovrebbe invitare tutte le parti a una riflessione. Radio Globo continuerà a dare la possibilità a tutti di esprimere le opinioni e sensazioni personali, cosa ben diversa dall'esprimere violenza verbale esacerbata in minacce e toni fortemente intimidatori.
Se anche Gayburg è stato minacciato di attentati alla Charlie Hebdo da alcuni seguaci di Mario Adinolfi, questo non ci ha permesso di sbraitate contro tutti gli eterosessuali. La pensa diversamente una radio che cita un singolo commento per attaccare un intero gruppo sociale.
Resta evidente che insultare due ragazzi gay in diretta radiofonica non è certoo una «opinione» e chi cerca di spacciarla per tale dovrà renderne conto alla storia. Buffo, dato che l'emittente tentò di essere sponsor del Roma Pride mentre oggi sputa in faccia ai suoi partecipanti.