Secondo don Mirco Bianchi, dare dignità alle persone non binarie causerà la «cancellazione» dell'umanità
Presumibilmente ossessionato dal suo disprezzo contro le persone lgbt, don Mirco Bianchi non si è risparmiato da una pubblica condanna della decisione della città di New York per l'inserimento di un terzo genere negli atti di nascita che permetta alle persone non binarie di identificarsi.
Se non ci vuole molta intelligenza per comprendere che un modulo si limita a riconoscere una realtà di fatto preesistente, è ricorrendo al suo vizietto di creare false contrapposizioni che il sacerdote si è lanciato nel sostenere che la libertà altrui debba essere considerata una minaccia per le nuove generazioni. Dal suo profilo Twitter, il sacerdote scrive:
A questo punto bisognerebbe domandarsi se il signor Bianchi sia davvero convinto che se si negherà riconoscimento giuridico alle persone non binarie, queste inizieranno ad ingravidare donne come se non ci fosse un domani? Una persona transessuale smetterebbe di essere potenzialmente feconda solo perché lui non è riuscito ad imporre che sui suoi documenti venisse barrata la casella che lui vorrebbe imporgli?
Ma forse sarebbe difficile trovare una logica dei discorsi di un sacerdote che fa parlare di sé principalmente perr le sue uscite omofobe e razziste. In passato arrivò pure a sostenere che il contrasto alla violenza omofoba lo facesse sentire perseguitato come gli ebrei sotto al nazismo dato che lui rivendica il suo "diritto" a poter dare libero sfogo al suo disprezzo contro il prossimo. Dite che Gesù invitava ad amare il possiamo? Ma cosa volete che gliene freghi a lui di quel tizio che invitava all'accoglienza dei forestieri anche se lui è convinto che sarebbe meglio prenderli a calci nel sedere agitando rosari e crocefissi.
Tra i suoi messaggi ci spiega che reputa l'accoglienza di gay e nei come una forma di «schizzofrenia», arrivando persino a sostenere che esisterebbe un legame con l'aborto. Non pare gradire l'arrivo dei migranti, ma poi protesta se quei migranti decidono di lasciare l'Italia. Il tutto non senza astenersi dal fare squallidi giochi di parole con la loro storia al fine di vantarsi del numero di seguaci che ha raccattato su Facebook.
Infastidito anche dall'esistenza di altre religioni, non è certo un dialogo con gli altri credenti che lo troviamo impegnato a cercare di accostare il terrorismo all'islam, vantandosi di come davanti alle proteste a cui lui risponde lui abbia deciso di ripetere tutto tronfio quel vergognoso accostamento.
Pare follia, ma è quanto troviamo sulla timeline del sacerdote: