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Silvana De Mari ospite ad Otto e Mezzo, tenta di difendere l'odio omofobico e di diffamare il Mieli

La televisione italiana appare in prima linea nel tentare di sostenere che l'odio sia lecito e legittimo. Sperando di fare share, hanno dati spazio ad ogni tipo di fascista e di razzista, facendo passare l'idea che tutto può essere detto e che non si debba provare vergogna nel dare libero sfogo ad ogni più perverso pregiudizio. Se oggi l'Italia ha bisogno dell'invio di ispettori dell'Onu, probabilmente è perché qualcuno l'ha disumanizzata per profitto.
A rendersi complice di questo genocidio culturale è stata anche Lilli Gluber, capace di invitare la fondamentalista Silvana De Mari al suo Otto e Mezzo.
Nonostante non sia chiaro per quali competenze una donna che ha passato la vita a fare endoscopie sia stata chiamata ad reprimere giudizi politici su Salvini e Di Maio, la stampa propagandistica che inneggia ad omofobia e razzismo ne ha subito colto l'unico aspetto di loro interesse. Ed è così che VoxNews che si è affrettato a scrivere: «Silvana De Mari svela in tv l’ode alla pedofilia del paladino gay. Finalmente la verità va in televisione. La De Mari, perseguitata dalla lobby gay, questa sera era ospite di Otto e Mezzo». Il video proposto da VoxNews a pochi minuti dal termine della trasmissione risulta essere stato caricato su YouTube da Nicola Pasqualato, ossia da parte del fondamentalista anti-gay che da anni collabora con Gianfranco Amato nella promozione dell'odio omofobico.

Rilanciano i pezzi che la signora De Mari pubblica su La Verità di Maurizio Belpietro riguardo alla necessità di «costruire muri» e battersi contro «la dittatura delle minoranze», la fondamentalista ha sostenuto esisterebbero «due psicoreati di un futuro totalitario che sarebbero l'omofobia e l'ilamofobia». Secondo lei non bisognerebbe occuparsi della persecuzione di gay e stranieri perché «mentre noi stiamo parlando sono migliaia i cristiani assassinati in Nigeria e in varie parti del mondo di cui a nessuno importa un fico, siamo tutti spostati da altre parti».
A quel punto la signora ha precisato di essere a favore dell'omofobia e dell'odio contro l'Islam sostenendo che il disprezzo sarebbe «libertà di pensiero». Dice anche che «non è un diritto umano non essere offesi».

Approfittando del collegamento nel preserale di La7 per attaccare il Circolo Mario Mieli e gettare discredito contro chi l'ha portata in giudizio (con tanto di avvallo dei pm), la fondamentalista ha incalzato:

Il punto più sacro è la libertà di parola. Posso farle un esempio pratico? A Roma abbiamo un circolo che è intitolato a Mario Mieli. Questo circolo riceve fiumi di denaro dallo stato per fare attività pedagogica, psicologica e sanitaria. Mario Mieli è un intellettuale morto suicida a 31 anni. mangiava gli escrementi suoi e del suo cane. Nel suo libro "Elementi di critica omosessuale" lui parla di come lui subisca e come sia affascinato dall'erotismo dei bambini. Cito testualmente: "Noi checche rivoluzionarie, noi sì che possiamo accogliere l'eros dei vostri figli. Noi li sedurremo. Noi faremo l'amore con loro". Allora, noi ab: biamo un circolo che riceve denaro pubblico intitolato ad un signore che manifesta pubblicamente la sua pedofilia. Pedofilia non vuol dire aver messo le mani sui bambini, pedofilia significa avere attrazione erotica per i bambini e non è un reato. Pii scrive che faremo l'amore con loro e questa è apologia di pedofilia.
Io ho una denuncia da parte del Mario Mieli per aver detto che è una catastrofe aver un circolo intitolato a questa persona.

Nessuno ha precisato le due eventi falsità contenute nelle affermazioni della signora De Mari. Innanzi tutto la signora è sotto processo per aver detto che i soci del Mario Mieli sarebbero «simpatizzanti della pedofilia» e non per le stupidaggini che ha spergiurato in diretta. Inoltre il tentativo di accusare Mario Mieli di pedofilia sulla base di una frase estrapolata dal suo contesto è molto scorretto, dato che il discorso dell'attivista era chiaramente volto a condannare chi sosteneva che i minorenni non avessero sessualità e spiegava con il un linguaggio volutamente provocatorio che la rivoluzione sessuale avrebbe portato i bambini a rivendicare la propria sessualità.
A quel punto, rivolgendosi a Lilli Gluber, la signora De Mari ha aggiunto: «Lei rischia una denuncia per aver detto queste cose. Peccato che io abbia detto la verità. Mieli dichiara la sua pedofilia, io lo vedo ed è apologia di abuso sessuale su minori. Noi abbiamo anche firmato una convenzione di Lanzarote».
A quel punto la regia ha staccato il collegamento, salvo poi restituirglielo per farle dire che il Partito Democratico dovrebbe cercare voti attraverso il razzismo perché «i giardinetti sono invasi da neri» e perché sarebbe colpa loro se i ponti cadono. La Gluber ha poi fatto la marchetta al nuovo libro della fondamentalista, promosso grazie all'odio che ha usato per ottenere visibilità e per moltiplicare le vendite di libri che probabilmente nessuno avrebbe mai considerato.

Su Facebook non si contano le proteste per l'invito di una donna conosciuta solo per la sua smisurata omofobia e per teorie ascientifiche volte a sostenere che l'omosessualità possa essere "curata". C'è anche chi assicura che la Gluber si è persa uno spettatore, perché certi inviti sono un insulto alla decenza e alla ragione.
D'altra parte il ragionamento non fa una grinza: se per l'audience si è disposti ad incitare un personaggio simile e si sdogana il suo smisurato odio, cosa faranno domani per manenere quei numeri? Invieranno un nazista? Un pedofilo? Un satanista? Un cultore di Adinolfi o un servo di Pillon? Quale sarà il fondo dato che si è già iniziato a scavare?

A seguire gli interventi della fondamentalista Silvana De Mari durante la trasmissione:


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