Simone Pillon e quel conflitto d'interesse sulla "famiglia tradizionale"


Ormai si sa, i politici fanno solo ciò che gli conviene. Scrissi già un articolo in merito su Putin che, come tanti altri leader, fin che gli servono consensi e disposto a fare tutto per ingraziarsi le masse (dandogli in pasto minoranze da odiare) ma poi, alla resa dei conti, se bisogna sacrificare qualcuno sull'altare, chi meglio del popolo che lo ha sostenuto.
In questo caso il senatore Simone Pillon del Family Day (promettente "cacciatore di streghe" nelle scuole) si interessa anche di mediazione familiare. Ed è assai strano (ma sicuramente è un caso) che quest'ultimo ruolo verrebbe reso obbligatorio e a pagamento dalla riforma dell’affido condiviso, firmata proprio da Pillon. In relazione alla mediazione familiare, il ddl prevede la creazione presso il ministero della Giustizia di un apposito albo dei mediatori e punta a rendere obbligatorio il ricorso alla mediazione in caso di separazione e di divorzio. Se prima era solo una possibilità, quello del mediatore potrebbe essere un ruolo che lede le famiglie che stanno divorziando portando a dei malus economici per i figli. Come? Ma non era "i bambini non si toccano" o "prima i bambini". A quanto pare Pillon dice "PRIMA ME" e poi tutto il resto.
Strano anche vedere (ma sarà sicuramente un caso) sul sito dello studio legale di Pillon che pubblicizza le competenze legali, alla voce "mediazione familiare", assicuri l’approvazione del proprio ddl: "È in corso di approvazione una modifica al codice civile" si legge "che conferirà grande rilievo all’attività di mediazione nel corso dei procedimenti per la separazione dei coniugi. In vista di ciò in molti Atenei italiani si stanno realizzando corsi di alta formazione (Master) finalizzati alla creazione del profilo di "mediatore familiare".
Perfino gente come Adinolfi ha preso le distanze da questo disegno di legge. Della serie "votatemi per i vostri bambini" e poi ciò che gli interessa è solo se stesso. Bello questo governo del cambiamento (prima io e in barba a tutti, anche a chi è venuto al Family Day e disprezza gli omosessuali).

Marco S.
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