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Umbria. Firmato il protocollo tra istituzioni, servizi e associazioni per il contrasto all'omotransofobia

Si è svolta oggi la cerimonia ufficiale per la firma del protocollo sulla prevenzione e sul contrasto delle discriminazioni dettate dell’orientamento sessuale e dall'identità di genere. Superata la violenta opposizione del senatore leghista Simone Pillon e il suo pretendere che i ai bambini venisse negata protezione in ragione del disprezzo ostentato verso le persone lgbt dalle lobby di cui è parte, verrà ora data attuazione alla legge regionale 3/2017 che impone alle istituzioni l'obbligo di organizzare iniziative ed attività rivolte al contrasto di omofobia e transfobia nel territorio regionale.
Le associazioni LGBTI umbre presenti alla firma del protocollo (Agedo Terni, ESeDomani Terni, Famiglie Arcobaleno Umbria e Omphalos LGBTI) hanno espresso soddisfazione per il primo passo di un percorso di impegno condiviso nel contrasto alle discriminazioni e alle violenze omo-transfobiche.

«L’impegno che le istituzioni si prendono con la firma di questo protocollo è estremamente importante -commentano i rappresentanti delle associazioni- dopo l’approvazione della legge questo è un primo passo fondamentale per iniziare a ragionare sulle azioni pratiche da mettere in campo. Il protocollo è ampio e include tanti ambiti dove la prevenzione e il contrasto alle discriminazioni in ragione dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere è ormai urgente: dai servizi pubblici alla sanità, dall’ambiente scolastico alla formazione professionale. Dopo il lungo percorso di approvazione della legge regionale, con la firma di questo protocollo entriamo finalmente nelle azioni concrete che ci auspichiamo producano cambiamento e miglioramento della qualità della vita nella nostra regione»
«Dispiace constatare –proseguono– che non tutti ritengono la battaglia contro le discriminazioni omo-transfobiche degna di impegno al pari di tutte le altre discriminazioni, dimostrazione lampante della necessità di questa legge e di questo protocollo. In particolare l’assenza dei Prefetti e dei Sindaci dei comuni capoluogo, Perugia e Terni, dimostra l’involuzione culturale che esprimono i partiti politici al potere in questi due importanti comuni. Una posizione politica strumentale smentita nel merito anche dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che proprio oggi ha ribadito l’assoluta coerenza del protocollo con la legge regionale e ha dichiarato non fondata la perplessità avanzata da esponenti politici e presa in considerazione dalla Prefettura di Perugia sul coinvolgimento degli studenti nell’attività formativa promossa attraverso il Protocollo».


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