Volantini omofobi a Milano: «La stazione rainbow offende chi la pensa diversamente». A firmarli è Mandelli, l'autore di Provita che promuove le terapie riparative contro i gay
Secondo la CitizienGo di Filippo Savarese, il crocefisso deve essere imposto ai bambini perché Massimo Gandolfini ha piacere a vede imposta la sua presunta religione ed il il senatore leghista Pillon appoggia l'idea di multare chi non ostenta i suoi simboli religiosi come strumento di offesa per chi la pensa diversamente. Ma quando si tratta di diritti civili, questa stessa gente dice che il rispetto non debba essere promosso perché loro sostengono sia lecito essere contrari all'esistenza di interi gruppi sociali.
Siamo all'ipocrisia e alla dittatura di chi pare provare nostalgia per i tempi in cui la diversità veniva cancellata nei capi di sterminio nazisti, spesso agitando crocefissi e citando Dio come giustificazione a quel male.
Dopo la petizione lanciata dalla CitizienGo, è presentandosi a nome di imprecisati «cittadini» che alcuni attivisti della lobby omofoba si sono presentati davanti alla stazione metropolitana milanese di Porta Venezia per distribuire alcuni volantini volti a chiedere la rimozione dei colori arcobaleno dalle pareti. Nel testo, affermano:
Siccome siamo tutti finanziatori e utenti del trasporto pubblico ecco che tutti saremo obbligati ad appoggiare e sponsorizzare la bandiera del gay pride, alla faccia della libertà e della democrazia. Ci vengono a raccontare che la bandiera arcobaleno deve “andare bene per tutti” perché è la bandiera del “rispetto” o non si sa bene cosa. Sembriamo tornati a quando ti imponevano la falce e martello perché era la bandiera del “rispetto” dei lavoratori a cui nessuno poteva essere contrario. Passano gli anni, ma i tiranni prepotenti rimangono sempre gli stessi. La bandiera arcobaleno non è la bandiera del rispetto, ma quella della dittatura. Se fosse la bandiera del rispetto rispetterebbe chi non è d’accordo, e non verrebbe imposta a tutti. Sala, Majorino, dirigenti dell’ ATM e dell’Arci Gay, se gli piace tanto, la mettano a casa loro, e non nella metropolitana o sui pennoni istituzionali. E se qualcuno vuole fare la pubblicità ai suoi simboli politici o ideologici, usi i tabelloni della pubblicità commerciale e paghi le tasse (le sue personali, e non quelle dei contribuenti)
Mandiamo a casa i dittatori, difendiamo la nostra libertà.
Il proclamo risulta firmato dalla sigla "Samizdat Milano". In russo, la parola "samizdat" (самиздат) significa "edito in proprio" e indica un fenomeno sociale, culturale e politico spontaneo che esplose in Unione Sovietica e nei paesi sotto la sua influenza tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta.
Sul proprio sito, il gruppo omofobico alterna immagine di promozione dell'omofobia a link verso siti integralisti che tentano di sostenere che i gay portino epatite ed HIV.
Nella pagina dei contatti spunta il nome di Angelo Mandelli, ossia del fondamentalista che organizzò comizi omofobi di Silvana De Mari e che risulta membro dell'associazione Ora et labora. In passato è già stato protagonista di volantinaggi omofobi e di iniziative contro la libertà delle donne.
Angelo Mandelli risulta anche uno degli autori dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus, specializzato nell'insulto e nella denigrazione della comunità lgbt milanese.
A spiegarci il loro cieco odio contro i gay è un articolo intitolato "Tutte le menzogne dei bugiardi del Milano Pride", nel quale sostengono che l'omofobia sia un'invenzione della «squallida propaganda di regime» e che i gay sarebbero artefici di odio e di violenza perché non tacciono davanti alle discriminazioni subite. Affermano: «Sono loro infatti che promuovono a palate odio e divisioni. Da una parte criminalizzano “a prescindere” tutti quelli che non sono d’ accordo con loro. Dall’altra vogliono suddividere la gente in base alle “tendenze sessuali”, che è la radice di ogni discriminazione».
Ed ancora:
Si dimenticano di dire che la più perfetta dimostrazione della mancanza di rispetto per le minoranze sono loro. Sono loro infatti che vogliono imporre le bandiere arcobaleno pure sui pennoni istituzionali, negando di fatto il diritti ad altre minoranze di pensarla come credono, obbligandole ad adattarsi ai loro diktat. Senza parlare di quelli che hanno “osato” dissentire dal pensiero unico arcobaleno e che ora si trovano davanti ai giudici (come la Silvana De Mari). Senza parlare di chi sostiene le teorie riparative e che loro vorrebbero sbattere in galera, solo perché hanno idee diverse dalle loro e non ritengono l'omosessualità il migliore dei mondi possibili. La Santa Inquisizione arcobaleno pretende il monopolio della “scientificità” e nessuno deve poter dissentire? BUFONI! A sentire loro Galielo Galileio e Einstein, non avrebbero dovuto esistere, e anzi dovevano finire in galera prima di poter professare le loro teorie. Alla faccia del “rispetto”!
Si cerca così di sostenere che le fantomatiche "terapie riparative" che risultano provata causa di adolescenti spinti al suicidio da quelle torture psicologiche siano "opinioni" o che nessuno avrebbe dovuto toccare la sua Silvana De Mari per le affermazioni altamente diffamatorie contro i gay.
L'articolo inizia così a fare ironia contro chi non sostiene che l'eterosessualità debba garantire maggiori diritti civili, sostenendo che Arcigay chieda «una società rispettosa di tutto è una società che non guarda in faccia alle tendenze erotiche, ma che considera le persone come tali, senza etichette. Una società che da lavoro, scuola, case, sanità allo stesso modo a chi è etero, lesbo, bisxual, gay, feticista, sadomaso. E anche agli adulteri, a quelli che hanno rapporti occasionali, a quelli che vanno a puttane… senza creare per loro uffici comunali specializzati o stazioni della metropolitana dedicate». Ed ancora: «Questi dicono di essere contro l’odio e la discriminazione, ma poi vogliono mandare in galera quelli che non la pensano come loro!».
Si passa così a sostenere che l'educazione al rispetto nelle scuole debba essere ritenuta un «indottrinamento di Stato sulla base delle loro assurde ideologie» e lamentano che «parlano di rispetto, ma poi pretendono che lo Stato faccia il colonizzatore ideologico di regime con la pretesa di sapere e di insegnare cose sia la corretta “affettività” e “sessualità” e cosa siano le “versioni integraliste”. Ci aspettiamo che facciano loro da “consulenti”. In realtà tutte queste affermazioni sono la solita propaganda irrazionale».
Contro la condanna a visioni ideologiche o religiose che limitano o delegittimano i diritti di altre persone, l'autore dell'articolo commenta: «Quindi, loro non “permettono” ad altri di avere idee diverse dalle loro, che, ovviamente “delegittimano i diritti delle persone”. Quindi se dico che masturbarsi non è una buona cosa, mi mandano in galera perché delegittimo il diritto dei segaioli all’autoerotismo e li posso fare sentite in colpa».
Si arriva così alla santificazione dell'odio omofobico da parte delle autorità ecclesiastiche che vengono lasciate libere di promuovere stereotipi nelle scuole: «Certo un bel regime di merda ci stanno preparando questi “liberatori”. Ma un po’ prima non dicevano che fra i casi di discriminazione non c’era anche quella contro le convinzioni religiose della gente? E adesso uno, anche se è vescovo e anche se viene invitato e richiesto del sui parere, non deve poter esprimere le convinzioni della sua religione? Discriminazione? Ma chi lo dice? Se dico che l’omosessualità non è normale, non discrimino nessuno. Sto solo dando il mio giudizio su certi comportamenti, che poi uno è libero di dare. Ma sono solo, i tiranni a definire “discriminazione” le parole degli altri, in base alle loro fasulle interpretazioni paranoiche».
Il loro sostenere che l'omosessualità sia un «comportamento» e non un orientamento sessuale equivale a chi volesse sostenere che si debba poter asserire che la Terra è piatta dato che tutto è opinione e la realtà non è importante. Ed è arrivando al ridicono che iniziano a sostenere che i gay sarebbero una setta religiosa: «Infatti la laicità dello Stato e la separazione fra Stato e Chiesa è violata sistematicamente da loro, dalla chiesa Arcobaleno, che pretende di entrare nelle scuole e nelle istituzioni pubbliche con i suoi dogmi di fede, che non ammettono repliche».
Contro le persone transessuali, l'articolo afferma che non servano riconoscimenti perché: «la gente viene identificata come maschio o femmina perché così è oggettivamente. Quello che pensa lui nella sua testa è un’altro cinema. Se no potrebbe presentarsi all’anagrafe anche Napoleone Buonaparte e pretendere di essere registrato come tale».
Dicono poi che «il matrimonio gay per sua natura non potrò mai essere egualitario con quello vero, per lo stesso motivo per cui un gatto non potrà essere mai egualitario rispetto ad un cane» e contro le famiglie omogenitoriali sentenziano che «non sono certo “genitori” due uomini o due donne!».
Tornando a rilanciare l'idea che i gay portino malattie, attaccano la contraccezione risfoderando le teorie della signora de Marii. A detta loro Arcigay vuole «combattere le malattie sessualmente trasmissibili. Ma allora perché vogliono censurare che afferma che i rapporti omoerotici fanno male alla salute?». Ed ancora, tornando a promuovere le terapie riparative dell'omosessualità, attaccano: «Vogliono perfino impedire alle persone, anche su libera scelta, di seguire delle terapie che loro ritengono opportune per la loro salute! Bei tiranni!».
Facendo un minestrone di tutto, aggiungono: «Gli sciacalli del Milano Pride, mostrano poi, in una parte del loro documento programmatico, una faccia, ancora peggiore. Quella per l’ aborto, per l’ eutanasia, per le pillole abortiste, contro l’obiezione di coscienza. A dimostrazione che l’ ideologia arcobaleno va sempre a braccetto alla ideologia di morte e genocida. Senza riguardo per il diritto alla vita e per obbligare tutti ad uccidere. Alla faccia della “tolleranza”». «Secondo loro i farmacisti che non vendono le pillole abortive “violano la legge”, Ragazzi, da quando siete così “legalisti”? Ma voi non siete quelli che voglino criminalizzare la gente solo per le sue opinioni, anche se le leggi in proposito, per fortuna, non esistono? E adesso volete sguinzagliare i gendarmi per far mettere in galera un farmacista che si rifiuta di uccidere? Volere rispettare le leggi, come ai tempi di Hiter? Ma guardate che il tribunale di Normiberga non ve lo toglie nessuno!».