Diego Fusaro se ne esce con la sua teoria sul «nuovo ordine erotico genderizzato»


È dalle pagine de Il Primato Nazionale che Diego Fusaro ha pubblicato una surreale supercazzola di stampo omofobo. Il pretesto è una sua personale interpretazione ideologica di un recente fatto di cronaca, basata sul suo sostenere che se a dei bambini inglesi viene proposto di immaginare che un principe possa scrivere una lettera d'amore ad un altro uomo, quella debba essere ritenuta una perfida imposizione. Una teoria opinabile, ma a lui sufficiente per intitolare il suo psico-delirio "Bimbi costretti a scrivere lettere d’amore gay. Benvenuti nel gender-totalitarismo".

Scrive Fusaro:

“Scuole a misura d’uomo, shock in Inghilterra: bambini delle elementari costretti a scrivere lettere d’amore gay”: ecco l’osceno nuovo ordine erotico genderizzato, teso a destabilizzare la mentalità collettiva dei popoli e a produrre il nuovo atomo unisex post-identitario. La notizia sembra tratta da uno dei tanti romanzi distopici à la Orwell. E invece è realtà. È parte, appunto, di quella realtà che ha superato la fantasia. L'atomistica liberale della società ipersessualizzata e, insieme, privata del legame d’amore mira a dissolvere la famiglia nella pluralità nomade e diasporica degli io irrelati e dei consumisti erotici: o, in modo convergente, a ridefinirla come mero assemblaggio effimero e a tempo determinato, rispondente in via esclusiva al libero e illimitato desiderio di individui senza residua identità di genere e aspiranti unicamente al plusgodimento e al libero-scambismo erotico deregolamentato e sottratto al vincolo familiare e alle responsabilità che ad esso si accompagnano.

La premessa è chiara: per lui quello di un Adinolfi che vuole molteplici mogli a lui sottomesse sarebbe vero amore, quello dei gay sarebbe egoismo. E giura anche che la sua idea di famiglia si dissolverebbe se ai bambini gay non verrà detto che Pillon ed Adinolfi non tollerano la loro esistenza.

Si passa così a sostenere che un uomo sarebbe completo solo se ha il pene infilato in una vagina e, caso vuole, che Fusaro paia divertirsi in mondo ad infilare il suo pene nella vagina di una donna mentre vomita il suo disprezzo contro chiunque abbia gusti diversi dai suoi:

L'eclisse dell'etica comunitaria nell'ordine del sistema dei bisogni planetario deregolamentato reca con sé il rifiuto dell'incompletezza e dell'interdipendenza e, dunque, della necessaria complementarietà di uomo e donna culminante nella vita comunitaria familiare. Complice l'individualizzazione privatistica, il soggetto aspira a essere totalità autonoma, nel trionfo del mito della completezza androgina innalzato a nuovo lifestyle per consumatori fashion-addicted cosmopoliti e post-familiari, privati del diritto alla famiglia e, insieme, indotti a esaltare stolidamente tale privazione come conquista emancipativa.

Si passa così ai soliti ritornelli sul fatto che la libertà altrui debba essere ritenuta come una minaccia allo status quo, raccontando che la tolleranza modificherebbe l'orientamento sessuale di persone che lui sostiene sarebbero eterosessuali solo grazie all'omofobia:

Con il nuovo modello unisex promosso dal genderismo, l'élite finanziaria liberista e libertina ha dichiarato guerra non solo alla tradizionale eticità borghese, ma all'intera civiltà occidentale nella sua storia plurimillenaria, incompatibile con la produzione di una nuova identità sessuale precarizzata e destabilizzata, uniforme rispetto all'accumulazione flessibile e alla sua tendenza alla liquefazione di tutte le forme solide.

In un copione che appare come un plagio della peggior propaganda integralista, immancabili sono le accuse alle associazioni che si battono per i diritti delle persone lgbt:

D'altro canto, l'interessamento da parte delle classi dirigenti globaliste per i diritti del movimento LGBT, lungi dall'essere filantropico e disinteressato, è orientato alla destabilizzazione organizzata della psicologia collettiva dei popoli e delle nazioni; destabilizzazione che avviene per il tramite dell'annichilimento delle tradizioni storiche e dei costumi condivisi e comunitari e, insieme, con il ricorso a una manipolazione di massa che, gestita dai pedagoghi del mondialismo e dai liberalizzatori cosmopoliti dei consumi e dei costumi, aspira a imporre il messaggio per cui la natura umana non esiste e che, nel bazar del capitalismo di consumo, ciascuno può definirsi illimitatamente la propria identità per libero capriccio individuale.

C'è quantomeno da sperare Fusaro si diverta un mondo a mettere in fila parole a casaccio, ma in realtà sta semplicemente asserendo che lui esige si ritenga «un capriccio» il riconoscimento di qualunque identità sessuale non sia espressione di sé stesso e dei suoi pruriti.

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