I consiglieri veronesi paiono più interessati ai titoli dei giornali che al contrasto degli episodi di violenza
«I consiglieri comunali prendono le distanze dalle dichiarazioni che Alberto Zelger ha rilasciato alla stampa, turbati dai titoloni che etichettano Verona come città omofoba, intollerante, fascista e anti femminista.
Ma a nulla serve votare un ordine del giorno che disconosca le parole del promotore della mozione 434, come quello che verrà presentato in Consiglio Comunale giovedì prossimo dal Capogruppo della Lega Mauro Bonato, se le politiche che governano la città vanno nella stessa direzione». Lo affermano in una nota congiunta Arcigay e Pianeta Milk, domandandosi se «gli amministratori vogliono contrastare la violenza e l’odio omobitransfobico o semplicemente tentare di salvare il “buon nome” della città?».
A giudicare dal testo, l'ordine del giorno 499 appare un’iniziativa di facciata che non avrà alcun effetto reale sulla vita dei cittadini e delle cittadine veronesi e sulle migliaia di persone gay, lesbiche e trans che a Verona vivono. Peccato che mentre che chi si straccia le vesti mentre è davanti ai cronisti, tutte le mozioni omofobe votate nel ‘95 da quella stessa area politica che oggi si indigna sono ancora valide.
Ed ancora, viene osservato come «i provvedimenti di revoca dell’accoglienza usati per ricattare i richiedenti asilo sono all’ordine del giorno. Le mozioni contro la legge 194, contro le donne e la loro autodeterminazione, sono state approvate dalla maggioranza compatta, anche dallo stesso consigliere Bonato. Perchè su questo ordine del giorno le persone offese dalle parole di Zelger non sono chiamate con il loro nome? Bonato dovrebbe sapere bene che la mozione 434 e quelle dichiarazioni tremende sono il frutto di anni di politica discriminatoria contro tutte le diversità che coesistono a Verona, e che a nulla vale un ordine del giorno che non fa la conta delle aggressioni ma solo quella dei giornali che hanno pubblicato le parole del suo compagno di coalizione».