I figli delle Famiglie Arcobaleno rispondono a Provita: «Fa schifo»


«Davvero questa roba girerà anche nelle città? Anche a Milano? Fa schifo. Niente di tutto questo ha riscontro con la vita vera. Con la mia». È una delle reazioni dei figli di famiglie arcobaleno dinnanzi agli obrobriosi manifesti omofobi stampati dai forzanovisti di Provita Onlus e dalla Manif Pour Tous.
E per quanto Toni Brandi e Jacopo Coghe cerchino consensi giurando su Dio che sarebbe per "difendere" i bambini che loro esigono li si renda orfani, a smentirli sono le testimonianze raccolte da L'Espresso. Guardacaso, nessuno di quei bambini vuole essere "difeso" da fondamentalisti che odiano le loro famiglie e che stuprano le loro storie al solo fine di raccontare le loro menzogne.
«Vogliono parlare a nome nostro, pretendono di rappresentare qualcuno senza averlo mai ascoltato», sbotta una vittima di Brandi. Ed un genitore spiega come intende difendere i suoi figli dall'odio di Coghe: «Non avrei problemi a spiegare loro quello che già sanno: esistono delle persone integraliste e invasate che pretendono di dire agli altri cosa devono fare della loro vita, di dire alle donne cosa fare con le loro gravidanze. Sanno benissimo che sono una minoranza rumorosa, violenta e che non ci fa paura perché sono pochi. Invece la silenziosa maggioranza, quella della vita quotidiana, della scuola, del quartiere ci accetta e ci ama».

Intanto Provita Onlus si bulla dei consensi ottenuti, peccato giungano sempre dai soliti personaggi: Marco Tosatti, Alessandro Meluzzi, Simone Pillon e Giorgia Meloni. Tutti fondamentalisti che da anni vercano di trarre profitti dall'omofobia e dalla discriminazione.
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