I fondamentalisti dicono di aver udito una bestemmia e chiedono punizioni contro la Isoardi
Nella televisione italiana si può tranquillamente affermare che i gay siano malati o pedofili, si può inneggiare alla pulizia etnica ma si deve avere paura a nominare il nome di Dio perché tale atto attirerà l'ira dei fondamentalisti cattolici (ossia quelli per cui l'omofobia sarebbe una «libertà d'espressione» e per cui il contrasto ai crimini d'odio andrebbe ritenuta come una «legge liberticida»).
Ne è un esempio un fatto abbastanza irrilevante, con un cuoco chiamato in trasmissione dalla compagna di Salvini che ha osato pronunciare una frase dialettale in cui era presenta la parola «dio». Dato che quella citazione non era destinata a chiedere che alcuni bambini fossero lasciati affogare in mare perché islamici, i fondamentalisti cattolici si sono stracciati le vesti.
Ad aprire le danze è il sito fondamentalista "La luce diMmaria" che pubblica un articolo intitolato "La Prova del Cuoco: la bestemmia in diretta TV!" in cui affermano:
Un’ eredità scomoda, dunque, per Elisa Isoardi, che sembra non avere vita facile, tra i paragoni nonsense, tra lei e la sua precursora, e gli ascolti calanti, sin dalle prime puntate. A questo si è unita la beffa: la bestemmia in Tv, che non è mai né giustificata, né giustificabile.
La trasmissione che -come sappiamo- mostra, principalmente, una gara di cucina, ospita dei cuochi professionisti ed è stato proprio uno di loro ad “infangare” la diretta Tv. In realtà -come avranno avuto modo di vedere e rivedere tutti i lettori e gli ascoltatori- si tratta di un comune intercalare, che usano “presso certi popoli” e che ha finito per essere un’ esclamazione molto colorita e inopportuna del tutto, sulla bocca di uno dei due cuochi, protagonisti della puntata di qualche giorno fa.
E’ stato il cuoco della squadra rossa a bestemmiare, mentre Elisa Isoardi ha cercato di mascherare il suo disappunto e di andare avanti.
Il cuoco in questione, il toscano Shady Hasbun, ha detto “Lasciatemela un po’ anche a me … etc”.
Cosa accadrà ora? Il cuoco, la conduttrice e gli autori della trasmissione subiranno una qualche “punizione”?
L'articolo chiede punizioni e si preoccupa di fare i nomi senza neppure fornire i dettagli di quella che loro sostengono debba essere ritenuta una bestemmia. Per comprendere i contorni della vicenda bisogna arrivare alla ricostruzione fornita da TV Zap, curiosamente incline a sostenere le accuse contro la trasmissione:
Tutto normale. Il programma fatica ad ingranare e arranca negli ascolti, dopo la decennale gestione di Antonella Clerici, ma le cose sembrano procedere lineari finché… finché il cuoco toscano Shady Hasbun per rivendicare la presenza di Elisa Isoardi dice ‘Lasciatemela un po’ anche a me’ seguito da un intercalare che è una esortazione a un dio benevolo, ma comunque sempre una citazione invana di Dio che su Rai1 a mezzogiorno potrebbe dare grossi problemi.
Ed Elisa è consapevole che questo esclamazione potrebbe portarle guai tanto che prima si gira di scatto, poi rimane pietrificata con gli occhi spalancati in attesa di capire se sarebbe successo qualcosa, poi piano piano torna ad una espressione normale pensando forse di aver capito male lei oppure che gli altri non abbiano sentito.
Esatto, un toscano che usa un'espressione toscana farebbe tremare la compagna del vicepremier italiano, quasi si temesse che il presidente Foa possa cacciare la donna che convive con il datore di lavoro di suo figlio. Ed ancora una volta, non è la promozione dell'odio a preoccupare, è quello che i fondamentalisti sostengono sia l'aver nominato il nome di Dio invano.
Ovviamente simili processi sommari vengono compiuti rigorosamente sulla base del profitto che se ne vuole trarre, ritenendo che non disturbi vedere un Salvini che agita rosari durante i suoi comizi o quando Cascioli che cita il nome di Dio per giustificare l'omofobia. Evidentemente il pronunciare il nome di Dio invano per finalità politiche e discriminatorie non è ritenuto una bestemmia quanto un intercalare dialettale.
Il caso non è isolato.Lo scorso anno Marco Predolin venne squalificato dal Grande Fratello Vip a seguito di una bestemmia e non per le sue affermazioni contro i gay, così come in più occasioni le Sentinelle in Piedi hanno usato la scusa di presunte bestemmie per denunciare chi osava contestava le loro veglie di promozione dell'odio contro i gay.
La bestemmia diventa così un valore da parte di integralisti che possono far leva su un presunto sentimento religioso per limitare la libertà di espressione altrui mentre rivendicano una totale impunità davanti alle loro parole. L'autoproclamarsi opinabilmente "cristiani" pare dunque garantire impunità e un trattamento diverso dinnanzi alla legge. E lo si sa bene, dato che è preoccupare è chi usa intercalari dialettali e non una De Mari che va in onda in prima serata a sbraitare contro i gay o ad invitare a impugnare armi contro gli islamici.
Questo è il video. Giudicate voi se davvero qualcuno potrebbe ritenere che esista una qualche forma di offesa alla religione cristiana in quelle parole:
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