Lo IAP condanna la campagna d'odio di Provita, intimando la rimozione dei loro orridi manifesti
Sono ormai sette giorni che gli orribili manifesti di Provita Onlus e da Generazione Famiglia stanno deturpando le nostre belle città con il loro odio. Finalmente il comitato di controllo dello IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) ha accolto l’istanza presentata da Avvocatura per i diritti LGBTI - Rete Lenford, portata avanti dagli avvocati Elena Carpani e Daniele Caneva, ed ha ingiunto la rimozione dei manifesti della campagna denigratoria “Due uomini non fanno una madre. #stoputeroinaffitto” affissi a Torino, Milano e Roma.
Le associazioni Provita Onlus e Generazione Famiglia dovranno ora provvedere alla rimozione entro sette giorni.
Se Milano pare non aver mosso un dito e Torino è stata ripulita da quello schifo, a Roma viene segnalato che numerosi manifesti continuano a inquinare la città nonostante nonostante l'impegno dichiarato della sindaca Raggi. Ora il provvedimento dello IAP renderà obbligatorio il rispetto della dignità che la pubblicità dovrebbe garantire a tutti.
Intanto Brandi e Coghe, quali autori di quello schifo, continuano a ricevere visibilità sui giornali di estrema destra per raccontare che loro si sentono discriminati nel non poter discriminare liberamente gli altri dall'alto di quella che loro sostengono sarebbe l'intoccabilità delle loro famiglie garantite dalla loro presunta eterosessualità. Giurando che l'offesa gratuita sarebbe "libertà di espressione" e che le loro richieste di censura di qualunque programma mostri dei gay sarebbe invece la doverosa richiesta di chi dice di ritenersi superiore agli altri in virtù della causa delle proprie erezioni, la loro azione mira a sostenere che l'odio e la tolleranza necessitino di par condicio (il che sarebbe come sostenere che non si possa dare spazio agli antifascisti senza tollerare chi inneggia a Hitler o all'Olocausto).