Roma ordina la rimozione dei manifesti con cui Provita strumentalizzava i bambini per comprare odio
«La sindaca di Roma Virginia Raggi ha richiesto agli uffici competenti la rimozione dei manifesti omofobi riconducibili all’associazione onlus Pro Vita». «Il messaggio e l’immagine veicolati dal cartellone, mai autorizzato da Roma Capitale e dal Dipartimento di competenza, violano le prescrizioni previste al comma 2 dell’art. 12 bis del Regolamento in materia di Pubbliche affissioni di Roma Capitale, che vieta espressamente esposizioni pubblicitarie dal contenuto lesivo del rispetto di diritti e libertà individuali». Così il Campidoglio annuncia la rimozione degli obbrobriosi manifesti stampati dall'organizzazione forzanovista Provita Onnlus e dagli integralisti della Manif Pour Tous (tutti sul libro paga di Arsuaga).
La sindaca Raggi ha anche sottolineato quale brutalità sia la strumentalizzazione dei bambini da parte di questi personaggi noti, asserendo che: «La strumentalizzazione di un bambino e di una coppia omosessuale nell’immagine del manifesto offendono tutti i cittadini».
Ora c'è da sperare si proceda anche ad una salatissima multa per affissione abusiva.
Il Circolo Mario Mieli di Roma aggiunge: «Quei manifesti rappresentano un’offesa non solo per le persone LGBT+ e le loro famiglie ma per la cittadinanza tutta e sono l’ennesimo tentativo di Provita di alzare l’asticella della comunicazione per ottenere visibilità nonché l’occasione di passare per vittima dopo lo scontato ritiro. Film già visto con la campagna altrettanto indegna contro la 194. Il gioco è ormai scoperto. Per questo, come Circolo Mario Mieli e Famiglie Arcobaleno, abbiamo scelto di ignorare pubblicamente questa patetica manovra ma ci siamo subito attivati con le forze politiche laiche di maggioranza e opposizione per chiedere la rimozione dei manifesti gravemente lesivi dei diritti e delle libertà di tutte e tutti. Siamo felici della pronta reazione dei gruppi consiliari e di esponenti politici di primo piano del Partito Democratico, locale e nazionale, del Movimento 5 Stelle di Roma e della sindaca Raggi che, questa sera, ne ha ordinato la pronta rimozione. Una risposta unita e intransigente a chi vuole strumentalizzare i bambini e le bambine per portare avanti una propaganda intrisa di odio e omofobia».
Leggi l'articolo completo su Gayburg