Bergamo. Scuola cattolica insegna ai bambini che l'omosessualità è una «malformazione psicologica» che può essere «curata»


È la scuola paritaria cattolica La Traccia di Calcinate, in provincia di Bergamo, ad aver propinato a studenti dai 13 ai 14 anni un manuale di educazione sessuale che presenta l’omosessualità come una «malformazione psicologica» e come un «autentico dis-orientamento della personalità nelle sue pulsioni elementari e che può essere, almeno in parte, recuperabile durante l’infanzia e l’adolescenza». Il volume categorizza l'omosessualità insieme alle pedofilia tra le «sessualità incompiute», sostenendo derivi dalla «percezione della propria inadeguatezza ed inferiorità rispetto all'idealizzazione della propria identità sessuale». Agli studenti veniva propinato anche un brano di Luca Di Tolve, il sedicente ex gay che guadagna soldi organizzando seminari per "guarire" dalle proprie pulsioni omosessuali e che nel suo libro racconta di aver intenzionalmente cercato di infettare con l'Aids quanti più gay gli fossero capitati a tiro.

Tra le altre bizzarrie, la scuola cattolica racconta ai bambini che «sia sorprendente che, per certi aspetti, gli organi genitali corrispondano alle tipologie temperamentali: semplice, eccitabile e impulsiva l'una; complessa, accogliente e riservata l'altra». La diversità tra uomo e donna veniva proposta attraverso la demolizione della lotta per l'emancipazione femminile: «Negli anni '70 -si legge nel materiale consegnato ai ragazzi- sembrava che la diversità sessuale fosse un elaborato culturale, un prodotto dell'educazione maschilista, dal quale bisognasse sbarazzarsi in funzione di un'ideale di emancipazione e di uguaglianza. La campagna (fatte salve le ovvie positività sul piano dei diritti civili) ha indotto a minimizzare le peculiarità psicologiche dei due sessi».

La scuola La Traccia riceve finanziamenti dallo Stato «garantendo un progetto educativo in armonia con i princípi della Costituzione» secondo quanto previsto dalla legge 62 del 2000. Tra elementari, medie e licei, i suoi quasi mille studenti gli permettono di incassare contributi pubblici per oltre 350 mila euro l'anno, a cui si sommano 48.969 euro di cinque per mille e altri 479.524 euro di «dote scuola regione» garantiti dall'amministrazione leghista di Regione Lombardia. Tutto questo per insegnare ai ragazzi che l'omosessualità sarebbe una "malattia" e che le donne sarebbero inferiori all'uomo.
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