Caravaggio. La curia medita di cedere alle violenze dei neofascisti
Pare che la curia cederà alle violenze di Forza Nuova, temendo che le loro rappresaglie possano nuocere al business del santuario di Caravaggio. È quanto si evince dal quadro tracciato dal Corriere della Sera:
È stata una situazione inedita, per il Santuario di Caravaggio, quella di domenica. I gay cattolici delle province lombarde riuniti in un tavolo di confronto e fuori la protesta: da un lato le preghiere dei cattolici più tradizionalisti, dall’altro un presidio di Forza Nuova con tanto di striscioni e un ampio schieramento della polizia. Un quadro che ha disorientato e tenuto lontano molti fedeli, soprattutto la mattina. Poche le presenze alle messe e parcheggi semi vuoti. Stati d’animo raccolti dai sacerdoti residenti al Santuario in una lettera indirizzata alla Curia. Che non ha cambiato posizione, ma avrebbe messo avanti le mani per il futuro. Difficilmente, a Caravaggio, si vedrà una terza edizione del tavolo.
Se Gesù rovesciava i banchi dei mercanti, i preti di Caravaggio si arrenderanno alle loro minacce: i gay non potranno pregare o dialogare perché i neofascisti dicono che le chiese ebbano essere ritenute territorio loro.
Tutto questo mentre non è giunta alcuna presa di distanze ufficiale dalla blasfema «preghiera riparatrice» contro i gay che è stata organizzata davanti al santuario dalle organizzazioni politiche legate al fondamentalismo cattolico.