Forza Nuova assalta il santuario di Caravaggio, profanandolo con striscioni e preghiere omofobe


A loro piace la fare sesso con le donne e giurano che la Maddona voglia vederli penetrarle solo dopo che si saranno sottomessi a loro in nome di Paolo di Tarso. Sembrerebbe la trama di un pessimo film porno, ma è la tesi sostenuta dai neofascisti che idolatrano Silvana De Mari, la fondamentalista che va nelle chiese a proiettare scene di first fucking sugli altari grazie alla sponsorizzazione di quel Gianfranco Amato che ha invitato i suoi seguaci a radunarsi davanti al santuario di Caravaggio al fine di tentare di impedire un dialogo tra la diocesi e le vittime delle sue campagne d'odio.
Significativo è come all'appello degli estremisti ultracattolici abbia risposto praticamente solo il neofascismo targato Forza Nuova. Contro il tavolo di dialogo fra diocesi lombarde e realtà cattoliche Lgbt, integralisti e neofascisti si sono dati appuntamento davanti al santuario, sventolando le loro bandiere di partito e srotolando striscioni che traboccano odio in profanazione al luogo sacro in cui si trovavano.
Un grosso striscione di Forza Nuova Bergamo chiedeva l’allontanamento dalla chiesa di «pedofili e lgbt», nell'ennesimo accostamento che ci mostra quanta ferocia e quanta malafede animi le loro nere anime. Ed è in una palese offesa del sentimento religioso che i camerata hanno pure organizzato un "rito riparatore" che li ha visti radunarsi alle 16 in una "preghiera" contro i gay volte a "scacciare" la presunta immoralità da una chiesa che pretendono reti accogliente solo per chi manifestata un'ideologia fascista. Evidentemente dopo i porti chiusi vorrebbero pure le chiese chiuse, magari votando chi gli promette anche le case chiuse (ma questa è un'altra storia).
Mentre i neofascisti urlavano il loro odio davanti al santuario, all'interno si teneva il tavolo organizzato con la Diocesi. È stato organizzato a porte chiuse per ragioni di sicurezza dato che il fascismo risulta ormai una reale minaccia e un gay deve temere per la propria incolumità se osa credere in Dio. Gianfranco Amato non vuole ed agita le sue madonnine mentre racconta che Dio è suo perché lui ha eiaculato nella vagina di sua moglie e si vanta davanti ai suoi figli di come abbi scopato loro madre. Ennesima trama da film porno, ma nulla in confronto alle diapositive contro i gay che in fondamentalista ha proiettato sull'altare del prete che organizza veglie contro l'accoglienza predicata da Gesù.
Alcuni striscioni tiravano in ballo persino la povera Eluana Englaro, con due signore che recitavano il rosario e giuravano su Dio che la ragazza vissuta per diciassette anni in stato vegetativo non avrebbe voluto morire. D'altra parte a questa gente piace tanto parlare a nome di chi non può parlare dato che così potranno mettere nelle loro bocche qualunque stupidaggine vogliano.
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