Il cardinale Mueller: «La depravazione morale degli atti omosessuali è causa di abusi. I gay sono come mafiosi»
Lifesitenews è il sito di riferimento dell'integralismo internazionale, nonché la fonte da cui provengono gran parte degli articoli omotrasfobici pubblicati da La Nuova Bussola Quotidiana e da Provita Onlus. Pare dunque significativo che il cardinale Mueller si sia rivolto a loro per parlare di fantomatiche lobby gay e per lanciare attacchi contro Papa Francesco.
A detta del religioso, quando lui rivestiva il ruolo di prefetto della Congregazione della Fede, il caso McCarrick non arrivò mai sulla sua scrivania perché «nessuno mi ha mai riferito di questo problema, probabilmente per il timore di una reazione troppo rigida da parte mia. Il fatto che McCarrick, insieme alla sua cerchia e a una rete omosessuale, sia stato capace di portare scompiglio nella Chiesa con metodi analoghi a quelli mafiosi, è connesso alla sottovalutazione del grado di depravazione morale che gli atti omosessuali tra adulti provocano».
Insomma, le responsabilità delle proprie azioni dipenderebbe dall'orientamento sessuale e non dalle proprie scelta, in una dialettica in cui pare che il cardinale tedesco sia convinto che nessun eterosessuale abbia mai commmesso reati.
Unendosi alla macchina del fango che il fondamentalismo ha attivato contro Papa Francesco, il cardinale tedesco aggiunge: «Se a Roma qualcuno avesse sentito riferire anche solo sospetti, avrebbe dovuto indagare e valutare la fondatezza della accuse, impedendo che McCarrick fosse promosso all'episcopato di una diocesi importante come Washington, evitando altresì di nominarlo cardinale della Santa Romana Chiesa. E poiché erano anche state pagate somme sottobanco, ammettendo così la responsabilità di crimini con giovani uomini, ogni persona ragionevole si chiede come una tale persona possa essere stata consigliere del Papa nella nomina dei vescovi. Non so se questo corrisponda al vero, certo sarebbe necessario fare chiarezza».
Immancabile è giunto anche il solito attacco contro i gay: «Ho sempre sottolineato come anche gli atti omosessuali compiuti da religiosi non possano mai essere tollerati; la morale sessuale della Chiesa non può essere relativizzata dall'accettazione secolare dell'omosessualità. Si deve poi distinguere tra la condotta peccaminosa occasionale, il reato e una vita trascorsa in un continuo stato di peccato».
Sostenuto che l'amore sia peccato e che il suo odio possa essere ritenuto espressione del volere di Dio, è parlando di una fantomatica «lobby gay» che se n'è uscito dicendo: «Queste persone con me non si espongono. Ma può essere che si siano sentiti compiaciuti nel sapermi lontano dalla Congregazione e dai casi di crimini sessuali specialmente con giovani adolescenti maschi».
Insomma, lui si crede il grande moralizzatore, in sfregio ad un Gesù che fu chiaro nell'affermare che «chi si esalta sarà umiliato».
Mueller si è sovrapposto alle accuse di monsognir Viganò, recentemente divenuto poco utile alla propaganda integralista dopo la condanna del Tribunale di Milano per aver derubato quasi due milioni di euro al fratello disabile. In quel caso le accuse vennero affidate al quotidiano di Maurizio Belpietro, in prima linea nell'attaccare il Vaticano dopo le parole del Pontefice contro i populismi e contro le politiche sull'immigrazione del suo Matteo Salvini.
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