Il Secolo d'Italia attacca Gayburg, ma ci dà ragione: «La De Mari è estremista e indifendibile»
Il Secolo d'Italia ha dichiarato che le affermazioni rilasciate dalla fondamentalista Silvana De Mari siano una teoria «estremista e indifendibile».
Lo ha fatto in un articolo che attacca, denigra e insulta Gayburg, in quell'abitudine delle destre italiana a sostituire le argomentazioni con gli insulti. Eppure alla fine ci hanno dato ragione, dicendo che la teoria della signora De Mari sia «estremista e indifendibile». Motivo per cui forse non era un «attacco ingiustificato» o un testo che ha «artefatto i fatti» quello in cui «in deroga alla grammatica e alle sue regole con buona pace della consecutio temporum» si osservava la pericolosità di riportare un virgolettato in cui si afferma che «dall’omosessualità si può guarire» senza spiegare perché mai quella frase debba essere ritenuta priva di valore scientifico. Era grave presentare la signora De Mari come una «professoressa» e una «specialista» in grado di poter fare una «diagnosi» ai gay, dimenticandosi di dire che fosse una ex-candidata del partito di Adinolfi e una estremista che ha militato per anni nell'area politico di Magdi Cristiano Allam.
Non era dunque una «professoressa» che fornisce «spiegazioni» alle accuse di chi l'avrebbe «messa all'indice» per le sue «teorie scientifiche» se è indifendibile. Non era una «teoria forte, espressa a chiare lettere che hanno fatto risentire la comunità omosessuale» come sostenuto dall'articolo. Ed era sbagliato parlare dell'opinione di «una specialista» quando si riportavano i suoi virgolettati sul fatto che i gay debbano essere ritenuti una minaccia sanitaria.
Se ci tocca beccarci qualche insulto perché l'organo ufficiale di Fratelli d'Italia prenda le distanze da quelle follie, pazienza: avremmo comunque vinto. Non tanto perché ci interessi che sia riconosciuto l'ovvio, ma perché sembra fondamentale che lo dicano quei loro lettori che sotto al loro articolo sembravano non avere le idee chiare sulla gravità di certe frasi nel loro commentare:
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