«Ma è la torta di mele, piccina, il dolce preferito dagli uomini!»
Mentre la leghista che voleva i migranti nei forni è stata messa a capo dei diritti civili, al leghista Pillon che credeva alle streghe che omosessualizzano i bambini sono stati affidati i minori e gli adolescenti. Mancava nominare la strega di Biancaneve come responsabile della coltivazione delle mele e non si sarebbe potuto fare di peggio.
Siamo davanti a quello che appare come un bullismo della Lega contro i cittadini, in una nomina improponibile che paradossalmente avviene proprio a pochi giorni di distanza dalle 60 piazze italiane che si sono mobilitate contro Pillon e i suoi progetti contro i bambini. Ma si sa che Salvini è solito citare Mussolini con la sua abitudine a dire che lui se ne frega e che lui va avanti a fare tutto ciò che vuole quasi come se i cittadini non contassero nulla.
Il prossimo passo vedrà l'Italia come il primo Paese d'Occidente che si è reso disponibile ad ospitare i leader del fondamentalismo internazionale di matrice filo-russache che vogliono vietare l'aborto, l'omosessualità e la pornografia. Se ne occuperanno i suprematisti eterosessuali Pillon e Fontana in collaborazione con le organizzazioni integraliste che hanno sponsorizzato la loro elezione.
E mentre si annientano i diritti civili, Salvini annuncia tutto tronfio di aver sgomberato l'ennesimo centro di accoglienza. Promette che lo raderà al suolo con la sua ruspa (la distruzione provoca sempre eccitazione sessuale nei suoi elettori più affezionati) mentre gli ospiti sono stati abbandonati in mezzo ad una strada. Chissà, forse spera che possano diventare un problema sociale perché così potrà sfruttare il danno arrecato per cercare nuovi consensi attraverso il razzismo e quella sua retorica in cui tutto viene fatto sempre contro qualcuno e praticamente mai per costruire qualcosa.
Ma se è facile fare il bullo con i più deboli, Salvini continua a rimandare lo sgombero dei camerata di CasaPound che occupano abusivamente un palazzo di proprietà statale senza manco pagare le bollette. Evidentemente trattare con i fascisti gli è utile, in quel suo atteggiamento per cui si sente libero di dire tutto e il contrario di tutto secondo convenienza (solo qualche anno fa, era lui a occupare il Leoncavallo a Milano in una strenua difesa dei contro sociali).
«Forte coi deboli e sottomesso a Casapound. Salvini manda i blindati per sgomberare il Baobab mentre i “fascisti del terzo millennio” occupano abusivamente e a spese nostre un palazzo nel centro di Roma. Forte solo coi deboli», osserva Laura Boldrini su Twitter.
Forse il commento dell'ex ministro è più profondo di quanto non appaia ad una prima lettura. La propaganda leghista è infatti molto simile al nazismo nel suo proporre l'idea che ci si debba sentire superiori agli altri per imprecisati "meriti" e che non ci sia nulla di male nel cercare profitti dall'oppressione dei più deboli. Il tutto viene coronato dalla sua illusione sul fatto che il suo elettore medio possa sentirsi un eletto per futili motivi, arrivando a far passare l'idea che la casualità che ci ha fatti nascere in Italia o il fatto di provare pulsioni sessuali verso persone dell'altro sesso possano essere ritenuti"meriti" dal valore giuridico e sociale.
Tu non devi far niente. Lui ti promette che se se ti fai le pippe nelle giuste categorie di YouPorn (perlomeno sino a quando i suoi amici non lo vieteranno), lui ti permetterà di poterti sposare. Il diritto diventa una sua concessione e viene spacciato come un privilegio a fronte di una discriminazione inflitta ad altri. Lui non ha fatto nulla, ma c'è chi si sente più ricco solo perché lui ha impedito che altri potessero avere pari dignità sociale.
Di certo è più facile togliere qualcosa a qualcuno piuttosto che occuparsi dei veri problemi, come il lavoro, la disoccupazione giovanile o i ponti che cadono. Eppure tutti questi temi paiono essere improvvisamente spariti da una politica in cui si parla praticamente solo di slogan o di singoli episodi marginali di bullismo sui più deboli che di certo non cambiano la vita di un Paese. Sono solo atti che distraggono l'opinione pubblica e che sdoganano un odio sociale che c'è da temere verrà prima o poi messo a frutto.
Forse non tutti se lo ricordano, ma nella favola di Biancaneve la strega non va a casa sua ad offrirle la mela avvelenata. In un maschilismo sfrenato, le va a dire che quello era il frutto preferito dagli uomini e che lei, nel suo ruolo di donna, doveva pensare a loro. È così che l'ha convinta a mordere un qualcosa che a lei non sarebbe interessato ma che le è stato fatto credere avrebbe dovuto interessarle.
Allo stesso modo, Salvini non verrà mai a direi che cos'abbia in mente di fare con Putin. Ci dice che è nel nostro ruolo contro l'Europa che dovremmo interessarci a lui, ma quando si sarà morsa la mela forse sarà troppo tardi.