Provita Onlus falsifica i risultati dello studio di Andrea Ganna, sostenendo dimostrerebbe che l'omosessualità è una scelta modificabile

È con un'ironia che assomiglia ad una forma di bullismo che l'organizzazione forzanovita Provita Onlus è tornata a sostenere che se non esiste una causa genetica all'omosessualità, ciò significherebbe che l'omosessualità è una scelta o una malattia. Se sinceramente non si capisce la logica di un simile ragionamento, è con un articolo intitolato "Nuovo studio sul gene gay: niente da fare, non c’è…" che la comitiva al soldo di Toni Brandi offre ai propri seguaci la loro rilettura ideologica di una notizia che l'Ansa presenta sotto il titolo di "Gay o etero, si riaccende il dibattito sul ruolo del Dna".
Se le agenzia stampa parlano di un dibattito aperto, Brandi giura che il dibattito sarebbe chiuso perché lo ha deciso lui e lo può giurare in nome di quanto lui odi i gay e di come farebbe qualunque cosa pur di dire che loro non sarebbero "naturali" in quanto lui esige si riconoscano meriti giuridici all'origine della sue erezioni.

Proponendo tesi false e giungendo a conclusioni patetiche, Brandi giura che se non esiste un gene gay significa che i gay siano "malati" e possono essere "curati". Patetico è come lo faccia a nome di università che non hanno mai detto nulla di simile. Mentendo e falsificando fantomatiche tesi scientifiche, scrive:

Lo studio, pur aprendo la possibilità di un collegamento finora non dimostrato a nessun livello scientifico, è alla fine costretto a riconoscere comunque la non esistenza di un “gene gay” portando così, ancora una volta, a smontare la propaganda del mondo Lgbt che si batte da anni per dimostrare come l’omosessualità abbia origine genetica. Ci eravamo già occupati di questo argomento in passato, pubblicando i risultati degli studi del professor Neil Whitehead, che sulla base di un lungo e articolato lavoro durato oltre vent’anni, era arrivato a negare l’esistenza di qualsiasi possibile legame fra omosessualità e Dna. Quindi, sulla base di dette conclusioni, si poteva facilmente affermare che non si nasce gay e non si è costretti a restarlo per tutta la vita. Del resto lo dimostra anche il fatto che tante persone, dopo aver consumato per anni rapporti omosessuali, a un certo punto della loro vita si sono indirizzate verso l’altro sesso, o hanno intrattenuto relazioni con entrambi i sessi.

Non c'è alcuna logica in simili parole. Lo studio non dice che non si nasca gay e non c'è alcun elemento possa permettere di pensare che l'orientamento sessuale possa essere modificato e non si capisce perché Brandi giuri che i gay dovrebbero poter diventare etero. Ma chiaro è lo scopo propagandistico delle menzogne che un'organizzazione finanziata dalla Lega di Matteo Salvini vomita a danno di un intero gruppo sociale.
Inoltre non si capisce neanche con che diritto il signore Brandi si metta a sostenere che i gay sosterrebbero una causa genetica dell'orientamento sessuale. Al solito, siamo dinnanzi a chi mette parole mai dette nella bocca delle proprie vittime per poi ricamarci le sue dietrologie finalizzate alla promozione dell'odio.

Ricorrendo al solito terrorismo psicologico a cui è solito ricorrere Provita, non poteva mancare la solita litania sul fatto che i fantomatici ex-gay esisterebbero ma avrebbero paura a parlare:

Il problema è che sostenere la tesi per cui l’omosessualità è una scelta libera delle persone e destinata a svilupparsi attraverso le relazioni, conduce a essere accusati di “omofobia” e questo spiega anche perché tanti ex gay “diventati” eterosessuali hanno paura di raccontare la loro storia. Se si entra nel mondo omosessuale in tarda età, magari dopo essere stati sposati e aver avuto pure dei figli, fare outing è considerato quasi un atto di eroismo, da esaltare e glorificare, mentre è severamente vietato farlo in senso opposto, dichiarando di aver superato la propria omosessualità. Affermare l’assoluta inesistenza di qualsiasi legame genetico, farebbe cadere tutte le ragioni che stanno portando il mondo Lgbt a rivendicare diritti, dal matrimonio alle adozioni, sulla base del presupposto che “gay si nasce e non si diventa”. E sebbene il politicamente corretto stia cercando di uniformare la società a un’unica logica, con la scienza questo tentativo sembra non avere proprio grande successo.

Davvero. Pare follia ma questa gente è capaci di sostenere che se un gay fa coming out dopo un matrimonio di convenienza è perché lo sarebbe "diventato!" e non perché si stava nascondendo. E giurano anche che se l'omosessualità non avesse origini genetiche, allora bisogna vietare ai gay di potersi sposare e di poter adottare figli. Perché? Non c'è un reale perché. Lo dicono perché loro fanno soldi vendendo odio e perché sembra che in italia si possa giurare il falso senza che nessuno si occupi di garantire i diritti civili delle vittime.


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