Provita santifica Trump e si augura possa contribuire ad una stagione di guerriglia contro i diritti di gay e donne
Se il Corriere della Sera ha dimostrato gli stretti legami tra Toni Brandi e Forza Nuova, L'Espresso ha dimostrato come i finanziamenti alle sue battaglie contro ogni libertà personale giungano dal Cremlino. Pare dunque evidente che la facciata di "onlus" e il rassicurante bambinello stilizzato sul simbolo di Provita non siano altro che specchietti per le allodole davanti ad un'organizzazione politica che lavora per Putin.
E se tanto basta a provare un senso di vomito ogni qualvolta Brandi sostiene di essere un «pro-vita» mentre si batte contro le famiglie, contro i bambini e contro il futuro altrui, è dalle pagine del suo sito di propaganda che troviamo un articolo a firma di Giuliano Guzzo in sui si assiste ad una beatificazione di Donad Trump quale utile alleato che potrà far tornare l'Italia indietro di quarant'anni.
Il fondamentalista dice che «le elezioni statunitensi di midterm sono state un successo per Donald Trump» e che «il tycoon è riuscito in un’impresa che solo cinque volte si era ripetuta nel corso degli ultimi 105 anni di storia americana». Attaccando la libera informazione, lamenta pure che «basterebbe questo per farsi un’idea della faziosità di quei mass media che fino a pochi giorni fa descrivevano The Donald come un politico sull’orlo dell’abisso».
A quel punto inizia la sua faziosità. Se pare evidente che Trump abbia procacciato voti promettendo politiche razziste che mettessero a frutto la paura da lui coltivata contro gli stranieri, Guzzo sostiene che saremmo davanti ad «un presidente pro life, che ha voluto dare una chiara impronta antiabortista al proprio mandato». Ed è sempre asserendo che la laicità sia un errore e che vada osannato chiunque nomini il nome di Dio quale giustificazione alla limitazione delle libertà personali, incalza:
Come dimenticare, infatti, il fatto che Trump sia intervenuto coraggiosamente (cosa mai fatta da un inquilino della Casa Bianca) alla March for Life con un messaggio elogiante la vita e ogni «nuova madre che culla il suo meraviglioso, innocente, glorioso neonato nelle sue braccia amorose»? E come dimenticare, ancora prima, il passaggio del suo discorso d’insediamento in cui il neoeletto presidente affermava che, indipendentemente da dove nascano i bambini, a Detroit o nel Nebraska, tutti guardano lo stesso cielo stellato americano, e ricevono il respiro della vita dallo stesso Creatore Onnipotente?
Per non parlare dei tagli federali disposti, sulla scia di Ronald Reagan, sia alle cliniche che praticano l’interruzione di gravidanza, sia a quelle che forniscono consulenza alle pazienti, come quelle dell’ultra abortista Planned Parenthood, l’organizzazione no profit che fornisce formalmente servizi per la salute ma nei fatti promuove la pratica abortiva in tutte le sue forme.
Guzzo pare dunque tutto eccitato nel veder eletti tre persone che potrebbero limitare la libertà delle donne e attaccare i diritti dei gay. D'altra parte è nel titolo dell'articolo che il fondamentalista sostiene che donne e gay siano da intendersi nemici del maschio eterosessuale bianco, vomitando un improponibile "Usa, altro che gay e femministe. Con Trump vince il partito della vita".
Sostenendo che bisognerebbe chiudere le cliniche che permettono alle donne di abortire quasi si sperasse che così facendo si potrà garantire un maggior numero di morti come avveniva prima della legalizzazione dell'aborto, ci si augura che i giudici possano essere di parte e possano favorire le pretese dei fondamentalisti:
Si tratta di nomi che ai più, comprensibilmente, ancora non diranno molto, ma dietro ai quali si celano degli appassionati difensori della vita nascente che daranno certamente battaglia per ridimensionare la legge a favore dell’aborto. Il bello è che tutto ciò, grazie alla nuova composizione pro life della Corte Suprema, non potrà che favorire una svolta antropologica non solo americana, ma globale, antiabortista che fino a pochi anni fa, regnante Obama, pareva impossibile ma che invece oggi, giorno dopo giorno, sembra essere sempre più a portata di mano.
Ma dato che Provita Onlus vive di omofobia, non poteva mancare il solito attacco anche ai gay. Ambendo ad un mondo con cui le minoranze possano essere discriminate perché sgradite a Brandi, conclude:
Tuttavia, non si può davvero tacere quello che i grandi media seguitano a ignorare, vale a dire il fatto che con Donald Trump sta affermandosi non solo un’America lontana dalle istanze progressiste ed Lgbt tanto care ai democratici, ma anche un Paese convintamente antiabortista. Un Paese che era dato per estinto insieme ai suoi valori, ma che invece sta rialzando la testa e potrebbe dare alla storia yankee e non solo una direzione ben diversa – per non dire opposta – da quella che, solo fino a poco tempo fa, sembra dovesse per forza imboccare.