Campobasso, graffiti omofobi sulla portiera della giovane trans


Mentre Mario Adinolfi continua a ripetere che lui non crede all'esistenza dell'omofobia ma solo alla persecuzione di chi si dice «cristiano» al fine di giustificare odio, omofobia, sessimo e xenofobia, da Campobasso arriva l'ennesima storia di ordinaria omofobia.
Luce Visco, presidente di Arcigay Molise, denuncia come l'automobile di una giovane transessuale sia stata imbrattata con un insulto omofobo tracciato sulla portiera con della vernice rossa. Ed ovviamente l'insulto è al maschile, in conformità alla dialettica con cui il fondamentalismo cattolico ama denigrare e offendere le persone transessuali.

Spiega Visco:

Apprendiamo di un recente caso di omotransfobia avvenuto a Campobasso, dove a luglio l’anno scorso si è svolto il primo Pride del Molise. Claudia, il nome è di fantasia, è una giovane donna trans che dopo un lungo periodo a Roma è tornata a vivere in Molise, e che due giorni fa ha trovato la sua automobile imbrattata da una grande scritta “FROCIO”. Già da tempo Claudia ha registrato diversi episodi discriminatori, da insulti a minacce, vivendo in un crescente stato di allarme.
A tal proposito chiediamo alle istituzioni, in particolare Comune e Regione, di attivare servizi di supporto per le persone persone LGBT (Lesbiche, Gay, Bisex e Trans) e promuovere campagne di sensibilizzazioni istituzionali contro l’omotransfobia.

Eppure, a sentire l'avvocato di Silvana De Mari, i gay non meriterebbe alcuna protezione dato che lui teorizza che l'odio omofobico debba essere ritenuto «libertà religiosa».
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