FVG. Via i 14mila euro per il contrasto alle discriminazioni, arrivano i 100mila stanziati per promuovere stereotipi di genere
Il Friuli Venezia Giulia sta investendo centomila euro per un l'istituzione «di una rete delle pubbliche amministrazioni per scambiare buone pratiche e promuovere il valore della diversità tra uomo e donna quale elemento essenziale per lo sviluppo e la coesione sociale».
Tradotto dal linguaggio fondamentalista all'italiano, significa che stanno sperperando denaro pubblico con lo scopo di promuovere stereotipi di genere finalizzati al sostenere che uomini e dobbie abbiano ruoli sociali derivanti dal loro sesso e che Mario Adinolfi faccia bene a citare la Bibbia per pretendere che sua sua seconda moglie si sottometta a lui o che sia per sua natura che debba occuparsi di produrre figli o di lavargli le mutande sporche.
La denuncia è della consigliera regionale del Chiara Da Giau (PD), che osserva: «Il progetto in questione va evidentemente a sostituire quello Ready, annullato dalla Giunta regionale come primo atto del suo insediamento». Nota anche come i quattordicimila euro stanziati per la lotta alle discriminazioni delle persone Lgbt «sembra fossero troppi» mentre «per il centrodestra è molto più utile spendere centomila euro per capire come meglio insegnare i classici stereotipi sui ruoli di genere: l’economia domestica alle femminucce e i giochi di guardie e ladri ai maschietti».