I proseliti del fondamentalismo organizzato e le loro vili accuse di pedofilia

Marilena è di Bari, si dichiara una fan della Nuova Bussola Quotidiana e sulle sue immagini del profilo è solita presenta con costumino succinto e con le tette ben in vista. In calce ad un surreale articolo pubblicato dall'organizzazione omotransofobica Provita Onlus contro le drag queen che leggono favole ai bambini, la signora Marilena si sente legittimata a scrivere:

Per quanti non l'avessero capito, ecco a cosa è servita la crociata omofoba di Silvana De Mari. Sanificata, osannata e celebrata dai forzanovisti di Provita, ha sdoganato l'idea che i gay o le persone transessuali possano essere accusate di pedofilia sulla base dell'odio che si prova verso di loro. Non servono prove, basta odiare qualcuno e lo si può diffamare con accuse pesanti e prove di qualunque logica.

E non va meglio con gli altri seguaci dell'organizzazione omotransofobica. Una tizia pare sostenere che le drag queen non dovrebbero occuparsi dei bambini, anche se la sua logica potrebbe portarci a dire perché mai ai preti importi qualcosa dei bambini (saranno mica pedofili?), così come un tizio sostiene che i bambini dovrebbero percepirle come clown. Il perché non si sa, ma lui esterna così i suoi pregiudizi:


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