Secondo Provita Onlus, un uomo che cura il proprio aspetto è «ideologia gender»
Un maschio che cura il proprio spetto non è conforme agli stereotipi di genere promossi dalle lobby integraliste, come dimostra un Mario Adinolfi che ha ritenuto di doverosi presentare in tuta e scarpe da ginnastica al suo matrimonio davanti a quella ragazzina che aveva evidentemente trascorso ore a truccarsi e a vestirsi da sposa.
In conformità a quella ideologia, l'organizzazione forzanovista Provita Onlus se n'è uscita con un post volto a sostenere che un uomo che cura il proprio aspetto sarebbe da intendersi come espressione di una fantomatica «ideologia gender»:
Sotto attacco è la Chanel, aggredita dal gruppo d'odio diretto da Toni Brandi per aver lanciato «una linea di tre trucchi pensati per lui, superando l’idea della cosmetica come prerogativa femminile». Un superamento degli stereotipi di genere che offende la loro ideologia basata sulla supremazia del maschio sulla donna, motivo per cui sembra essersi reso necessario il ricorso a quelle truffa culturale che i fondamentalisti cattolici si sono inventati quelle spauracchio da citare a casaccio ogni qualvolta sentano la necessità di promuovere sessismo, misoginia, razzismo e odio.
Ed è così che Toni Brandi si dice certo che il vero maschio puzza, ha cespugli al posto delle sopracciglia, non si lava, rutta e bestemmia mentre pretende che la "sua" donna passi ore a farsi bella per compiacere il suo desiderio sessuale.
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