Sicilia. Sputi e insulti nell'ennesima aggressione omofoba
Se Mario Adinolfi continua a spergiurare che l'omofobia non esisterebbe e che lo stato non dovrebbe occuparsi di fronteggiarla, dalla Sicilia arriva l'ennesimo fatto di cronaca che sbugiarda la sua propaganda fondamentalista. Un ventenne è stato brutalmente aggredito dopo che alcuni ragazzini si erano avvicinati a lui intimandogli: «Dammi quel telefono frocio, che devo fare una telefonata».
Il suo rifiuto ha fatto scattare sputi e botte da parte del branco, sei ragazzi che probabilmente erano minorenni. Lo hanno picchiato con pugni alla testa, al viso e al torace, sino a quando il titolare di una pizzeria non è intervenuto.
La vittima è dovuta ricorrere alle cure ospedaliere mentre il ministro all'istruzione sta impedendo qualunque progetto miri ad impedire il ripetersi di simili episodi.
Nell'esposto presentato alla Procura, il giovane spiega che da circa un mese è costretto a vivere nella paura: «È da tempo che mi pedinano e mi insultano, gridandomi "frocio, frocio", e mi hanno anche sputato addosso. Questa escalation mi fa paura, e temo per la mia incolumità».