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Silvana De Mari: «Migliaia di gay mi chiedono come smettere di essere gay. Ai gay piacciono le feci e i sindaci dovrebbero mettere distribuitoti di Amichina»

Probabilmente è solo una delle sue tante bugie, ma è grave che la signora Silvana De Mari dichiari pubblicamente di condurre attività di promozione di fantomatiche "terapie riparative" che la scienza ufficiale riconosce come la provata causa di numerosi adolescenti spinti al suicidio. Quasi vantandosi di aver contribuito a quelle morti, è durante il suo comizio organizzato da Gianfranco Amato dinnanzi alla alla GAM di Torino che Silvana De Mari è tornata a sostenere che l'omosessualità sia «un comportamento che come è stato appreso può essere disappreso». E vantandosi di come nessun altro medico al mondo sia disposto a spergiurare simili stupidaggini che ha fieramente dichiarato:

Mi stanno arrivando migliaia di messaggi di gay che vogliono smettere di essere gay. Ricevo anche messaggi di gay che non vogliono smettere di essere gay e io gli domando perché allora mi contattino. Loro mi dicono che si me si fidano perché io dico la verità. E mi chedono, ma è vero che quando vado al battuage poi mi devo lavare le mani con l'Amuchina. Sì.
Non sapere così un battuage? MA guarda! OIibhò. Guardate su Intetrnet. I battuage sono luoghi elencato da tutti i siti gay dove ci si incontra di notte per fare sesso a casaccio. Io li conosco perché me li raccontavano i miei pazienti gay. I cimiteri sono sempre luoghi di battuage perché a poche decine di metri dai nostri morti succede questo perché hanno dei gran bei parcheggi e questi parcheggi la notte son deserti.

Al solito, la fondamentalista sta raccontando stupidaggini. Se ogni sua parola è orientata a fomentare odio e disgusto verso i gay, la donna si dimentica di notare che i battuage sono un retaggio del passato. Quando la gente omofoba come lei impediva ai gay di poter vivere, è in quei luoghi che le sue vittime potevano ambire ad un incontro che potesse andare oltre l'odio subuto quotidianamente. Il fatto che i battuage si siano sviluppati vicino ai cimiteri non è legato alla presenza di parcheggi. è legato a come le aree presente fossero i ghetti in cui le false bempensanti alla De mari non sarebbero andati a disturbare i gay.
Oggi che gli incontri possono avvenire in comodi locali, quasi nessun giovane ricorre a quei luoghi di incontro dato che è evidente sia più comodo e meno faticoso andare in un bar o in una discoteca piuttosto che rischiare aggressioni o pestaggi in luoghi disabitati.
Interessante è anche osservare come la signora dica che i gay non avrebbero morti e che le salme sarebbero loro in quella sua costante creazione di false contrapposizioni che servono solo ad incitare un cieco odio contro le sue vittime.

Con una voce stridila e strafottente che farebbe saltare i nervi anche ad un santo, la signora De Mari torna a raccontare ai propri proseliti nuove frignacce con cui denigrare i gay:

Il Pride di Torino, il cassero di Bologna, il Mario Mieli, i sindaci. nessuno ha mai pensato che dato che l'elenco dei battuage l'avete su Intenet non dovere rompermi l'anima e far finta di non sapere. Dovere mettere distributori di Amuchina.
Mi chiedono: Dottoressa, ma mi devo lavare le mani. Eh, siiiiiii!!!! Anche se coloro che praticano l'erotismo anale non provano più la normale ripugnanza per le feci che proviamo noi che non lo pratichiamo. Leggete quale amore feroce avesse per le feci Mario Mieli. bene, allora io ho fatto il mio compito da medico.

Intenzionata ad auto-celebrarsi ed auto-santificarsi, la signora parra a

Mi paragono a Semmelweis, il medico della clinica austriaca di Vienna. Maria Teresa d'Austria donò a Vienna una clinica ostetrica per ringraziare dei suoi numerosi parti andati bene. Questa clinica era divisa in due parti: una parte era affidata alle suore e una parte affidata agli studenti di medicina. Nella parte affidata agli studenti, le donne morivano come mosche per un'infezione asettica. Semmelweis intruì che avesse a che fare con il fatto che loro facessero autopsie e quindi le loro mani erano sporche di cadavere. E poi era una spacconata il non lavarsi le mani. Così come è una spacconata per quelli che vanno nei battuage il non lavarsi le mani. Lo so,. Io los os perché sono vent'anni che me lo raccontano. Le donne motivano e Semmelweis mise obbligatorio il lavarsi le mani. Le morti diminuirono e l'hanno cacciato, offesi. "Ha osato dirci che dovevamo lavarci le mani". E hanno smesso di lavarsi le mani e le donne hanno riniziato a morire. E lui si è suicidato. Stava facendo un'autopsia e stava spiegandogli che dovevano lavarsi le mani, questi ridevano e lui si piantò un bisturi nella mano dicendo che sarebbe morto da lì a 4 giorni. Cosa che successe. Quindi la mia battaglia continua. L'omosessualità è un comportamento, un comportamento che può essere disatteso.. Non è un'identità. Non è una malattia come il tumore all'ano che nei maschi omosessuali è 17 volte più frequente. Usare l'intestino di un altro uomo come giocattolo è un comportamento biologicamente disfunzionale. Io sono disposta ad andare sul rogo per per questo. Ma soprattutto per dire che può essere interrotta. leggete i libri degli ex-gay, leggere il libro di Luca di Tolve. Dicono che questa è la vita e si domandano perché nessuno li ha avvertiti. Io ti ho avvertito.

Sul libro di Di Tolve se ne potrebbero dire di tutti i colori, a partire da come il suo pupillo abbia dichiarato di aver volontariamente e consapevolmente cercato di infettare con l'HIV qualunque gay gli capitasse a tiro dopo che il reggente di Allenza Cattolica lo aveva convinto che la sua malattia non sarebbe dipesa dal fatto che lui si prostituiva e viveva facendo sesso per profitto, ma sarebbe dipeso da uno "stile di vita gay" che qualcuno gli avrebbe imposto. Ora Di Tolve ha sposato una donna conosciuta a Lourdes e dice di non fare sesso con lei perché lui ci tiene alla castità. Dice di essere felice nel fatturare denaro vendendo pregiudizi contro i gay, scrivendo nel suo libro che i gay sarebbero demoniaci in nome di un locale che diceva di frequentare anche se è stato aperto dopo la sua presunta "converisione".
Insomma, le stuipidaggini della De Mari piaceranno agli odiatori seriali che la venerano, ma puzzano di bufala lontano tre chilometri. Ed è stato che l'ordine dei medici non pensi di doverla radiare mentre lei dichiara pubblicamente di svolgere attività vietate dal codice deontologico.


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