Brasile. Jair Bolsonaro ha già cancellato tutti i diritti LGBT durante il suo primo giorno di insediamento
È tutta questione di priorità. Se Mattero Salvini preferisce i inveire contro i migranti al posto di proteggere i pentiti di mafia o impedire che gli italiani debbano attendere mesi prima di poter effettuare semplici esami ambulatoriali, per l'estremista brasiliano Jair Bolsonaro la priorità è stata quella si abolire tutti i diritti per le persone lgbt durante il suo primo giorno da presidente.
L'uomo, acclamato dai populisti e dai fascisti di mezzo mondo, si è affrettato a cancellare tutte le tematiche inerenti le persone lgbt, le ha eliminate dal l raggio d'azione del ministero per i diritti umani ed ha rimosso il loro acronimo dai documenti ufficiali. È più o meno quello che è avvenuto con l'ascesa del leghismo in Italia e con quel ministro Fontana che si è affrettato a dichiarare che lui non si sarebbe mai occupato delle famiglie gay perché lui non vuole accettarne l'esistenza. Allo stesso modo, Bolsonaro non si occuperà dei gay perché lui non vuole accettare che esistano e cercherà in ogni modo di impedire che se ne possa far riferimento nei documenti ufficiali esattamente come avveniva sotto il regime di Mussolini (che mai recepì la legge nazista che criminalizzava l'omosessualità solo perché ciò avrebbe significato ammettere l'esistenza dei gay in Italia).
Ad aggravare la situazione è come Bolsonaro abbia nominato l'ex pastore evangelico Damares Alves come nuovo ministro per i Diritti Umani, incurante di come il fondamentalista abbia trascorso gli ultimi mesi a sostenere che «la famiglia brasiliana è minacciata» da politiche che lui giudicava troppo inclusive. Ed è durante il suo discorso di insediamento che il neo-ministro ha tuonato: «Lo stato è laico, ma questo ministro è terribilmente cristiano. Le ragazze saranno principesse e i ragazzi saranno principi. Non ci sarà più indottrinamento ideologico per i bambini e gli adolescenti del Brasile».
Cosa ci sarebbe di «cristiano» nel promuovere odio e nel discriminare le minoranze non è chiaro, ma certo è che per migliaia di cittadini brasiliani la vita sarà resa più difficile per colpa di gente che non esista a stuprare il nome di Dio come giustificazione ai propri pregiudizi