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Chiedendo che i bimbi arcobaleno siano resi orfani, don Rossolini paragona i gay ai cani

Paiono profetiche le parole di Paolo VI che denunciarono l'ingresso del «fumo di Satana» all'interno della Chiesa. Perlomeno è quanto si evince nell'osservare come alcuni preti parrebbero disposti a tutto pur di togliere diritti civili a chi non risulta conforma al volere delle lobby integraliste.
Don Francesco Rossolini, parroco di San Paolo Apostolo a Parma, ha cercato i suoi cinque minuti di visibilità mediatica pubblicando un video in cui attacca ferocemente la trascrizione degli atti di nascita di quei quattro bambini che i leghisti e i neofascisti avrebbero voluto rendere orfani di genitori in vita.

Ricorrendo a scorrettezze ideologiche a dir poco imbarazzanti, il sacerdote ha aperto la sua invettiva con una strumentalizzare delle posizioni di Dolce e Gabbana, asserendo che «non c’è religione che tenga, la famiglia è quella tradizionale, non ci convincono i bambini sintetici». Ed ancora, è citando le opinioni di fantomatici pediatri che sarebbero contrari alle adozioni da parte di coppie gay, che il prete ha affermato che «il minore per formarsi ha bisogno di regole certe e condivise», Purtroppo non ci spiega in che modo tale asserzione dovrebbe escludere le coppie gay, eppure lui non pare avere remore nel concludere:«Pizzarotti sia umile e ascolti cosa dicono i pediatri. Serve chiarezza nei ruoli».
Secondo il signor Rossolini, la sottoscrizione degli atti di anagrafe da parte del sindaco «conferisce una grande pubblicità a Pizzarotti, favorendone le sue aspirazioni politiche, ma non è un atto di umanità, perché i bambini non sono mai di serie B, nemmeno quando figli di padre o madre soli. I bimbi sono sempre tutelati dalla legge. E’ una bugia dire che l'iscrizione all'anagrafe gli dà dei diritti».Ed è ispirandosi alla propaganda integralista che il sacerdote assicura che lui si dice certo che «le trascrizioni di matrimoni contratti all'estero sono illegittime».
Anche qui pare che il sacerdote non abbia le idee chiare, in un'invettiva che parte dalla strumentalizzazione dei bambini per vomitare odio contro i matrimoni tra persone dello stesso stesso, in quel pericoloso negazionismo per cui il sacerdote non pare vergognarsi nell'asserire che non ci sarebbe discriminazione nell'impedire che un bambino possa ricevere cure pediatriche o che possa frequentare una scuola pubblica.

Sempre dando libero sfogo si suoi pregiudizi e vomitando insulti gratuiti, Rossolini ha iniziato a paragonare i gay ad animali e si è messo a racconta che in Olanda una donna avrebbe sposato il suo gatto e il proprio cane. Spiegando che lui non veda differenza fra chi sposa un cane e chi vuole sposare una persona del proprio sesso, il sacerdote ha sarcasticamente il primo cittadino «a celebrarne le nozze, dato che a suo parere dove c’è amore c’è famiglia».
Ed ancora,  davanti ad un primo cittadino che ha risposto agli attacchi del vescovo spiegando che «se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me», è facendo becera dietrologia che il sacerdote ha dichiarato: «Dato che il sindaco si paragona a Gesù Cristo morto in croce gli proponiamo un gesto clamoroso: ritirarsi, dimettersi. Sarebbe il modo più bello per dimostrare quanto gli stanno a cuore i diritti, pagando di persona. Magari otterrà gratitudine da chi non vede i propri diritti riconosciuti e anche quella di tanti altri parmigiani. Senz'altro anche la mia».

Surreale è come un simile delirio abbia ottenuto un'intera pagina sulla Gazzetta di Parma con tanto di una presunta «testimonianza» di Carlo Giovanardi. Insomma, mancava ssolo un'intervista ad Hitler o ad Adinolfi e la carnevalata sarebeb stata completa. 
In risposta agli attacchi di don Rossolini e di Giovanardi, il primo cittadino si è limitato a commentare:

Il primo mi invita a dimettermi (?!?) e paragona le donne che si amano, cui ho sottoscritto il riconoscimento, a cani e gatti. Cari parmigiani, quando andrete a sentire le omelie del Don, sappiate che l'amore tra persone dello stesso sesso per lui è pari all'amore che potrebbe esserci con un cane o un gatto. Don, ti abbraccio: qui si tira dri...tto senza se e senza ma.
Mentre Giovanardi... Beh, Giovanardi lo conosciamo.
Dal medioevo per oggi è tutto.
Da Parma, invece, forte e chiaro: sui diritti non un passo indietro


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