Dopo aver santificato Putin, Nino Sperli definisce Papa Francesco un «demonio con la tonaca». Poi chiede consiglio agli ortodossi...
Se Platinette dice che un gay di destra deve farsi chiamare «finocchio» in modo che l'amico camerata non abbia da ridire, Ninò Spirlì esige che lo si chiami «checca» in modo che il lettore de Il Giornale si compiaccia della sua inclinazione all'auto-denigrazione. Ancor più se lo scorso Natale si mostrava tutto impegnato a santificare il suo amato Vladimir Putin mentre oggi definisce Papa Francesco come un «demonio con la tonaca» perché troppo accogliente con chi è a lui sgradito.
Era il 3 dicembre 2018 quando Spirlì, dalle pagine de Il Giornale, scrisse una sua preghiera rivolta a san Putin da Mosca:
Che Dio Ti benedica, Vladimir Putin! E grazie per aver ricordato al mondo che siamo a Natale e che la Festa delle feste continui nonostante l’ateismo spinto sponsorizzato dai palazzi dell’UE, e, peggio, la consegna delle “armi della Fede” da parte di molti cristiani, protestanti e non, a barbari terroristi seguaci di un ignorante mercante dal nome spaventoso.
La Tua Russia, Nazione che vive nel Cuore della Vergine Maria, ci ha offerto un esempio altissimo e profondo di vera, sentita e vissuta Cristianità [...] Se non lo avessi capito – e mi sembrerebbe strano! – è venuto il momento di dirtelo: i Cristiani d’Occidente , Cattolici, Ortodossi, guardano a Te, a Voi, come Faro della Cristianità di oggi e domani. In questa Europa fintamente Unita – ormai, fortunatamente, all’agonia – con un capo della Chiesa così repellente al Popolo di Gesù e un Papa esiliato, Benedetto ma nascosto al mondo, Cristo resta vivo nella Terra che Sua Madre ha voluto consacrata al Suo Cuore Immacolato: la Vostra e nostra Russia!
Se è difficile non provare la pelle d'oca davanti ad un gay che santifica Putin in una totale noncuranza di come il presidente russo stia perseguitando i suoi fratelli in nome di una sistematica repressione di chiunque abbia un orientamento sessuale «non tradizionale», la finalità politica della propaganda di Spirlì appare evidente quando al suo articolo intitolato "Grazie, Putin, ultimo Crociato!" ne ha fatto seguire uno intitolato "Chiese vuote, fedeli in fuga da Bergoglio".
Insomma, lui ama gli amici di Salvini ed odia chi contesta Salvini. E lo fa scrivendo:
Non ce l’ha fatta! Il pastore dei pastori, e di tutte le greggi che formano IL Gregge, non ha convinto. Non ci ha “acchiappati” quella sua aria fintamente bonaria. Tantomeno il suo tono istrionicamente paterno. Non ci hanno calamitato le battute fuori copione, né i rimbrotti da compagno di bevute. Volevamo un Papa, non un nonno rompicoglioni e così poco ieratico.
Ci eravamo abituati bene, col Pastore Polacco dall’Anima antica, il Papa Wojtyla figlio della guerra, che ha patito pubblicamente le piaghe della sua Croce fino alla fine dei giorni. Meglio ci era andata con un Santo vivente, quel Benedetto XVI, ancora e per sempre Papa, che incarna il Cristianesimo, il Cattolicesimo, come nessuno mai! Ma con lui, col don Camillo gesuita da bassifondi che viene dalla fine del mondo – in tutti i sensi – abbiamo perso proprio la bussola! Non ci guida in nessun pascolo, non ci insegna nulla di nuovo, ma ci cancella secoli di Dogmi che ci servono, e ci piacciono, nella nostra parentela con la Santa Trinità. Ci allontana dagli altari, facendoci dubitare della divinità di Nostro Signore. Un Gesù socialista lo avevamo già sentito biascicare a qualche becero comunistoide con senso di colpa, ma da un Sommo Pontefice… mmmhmmm…. ci aspettavamo ben altre Verità!
Dopo gli insulti di rito, Spirì inizia a spiegare che Dio odierebbe gli stranieri e che i sedicenti "cristiani" devono sentirsi nel dovere di fare la guerra ai miscredenti quasi fossimo ai tempi delle Crociate:
Ah! Quanto amo essere e manifestarmi Cristiano. E Cattolico! Quanto mi appassiona la recita giornaliera del Santo Rosario! Quanto mi onora questo Scapolare del Carmelo che indosso h24 come un ulteriore e più nobile strato di pelle!
Ma, devo essere sincero, fosse per questo vescovo di Roma, del quale dubitiamo, fra l’altro, la legittimità, avrei già chiesto ai fratelli ortodossi di aiutarmi a raggiungerli. Nonostante il dramma del Filioque…
Bergoglio è divisivo, fingendo di voler globalizzare. Fissato con un cristianesimo da centro sociale, dimentica che Dio SI È SCELTO UN POPOLO! E che CRISTO ha SCELTO I PROPRI DISCEPOLI! E che i Vangeli sono pieni di affermazioni di GESÙ sulla necessità di SCEGLIERLO.
CRISTO NON È PER TUTTI! E essere CRISTIANI è un impegno preciso. Duro, sì, ma addolcito dall’Amore del Padre e dalla Sua Misericordia. Oltre che dalla materna pazienza di Maria Madre di tutte le madri.
A chi ci odia, non rispondiamo con lo stesso sentimento, ma nemmeno con la consegna passiva. La Croce l’ha già “indossata” per noi, il nostro Dio: a noi tocca difenderLo dalla dabbenaggine, dal relativismo, dalla negazione. Dal demonio, insomma. Che, oggi, veste fin troppi abiti. A volte, anche la tonaca.
Se l'uso delle maiuscole è espressione della violenza di quella «checca» che si appella agli ortodossi anche se la chiesa di Mosca none esiterebbe un solo secondo a metterlo al rogo solo perché infastidito da chi gli parla dell'amore predicato nei Vangeli anziché suggerirgli di sfruttare il nome di Dio quale giustificazione alla violenza.
Immagini: [1] [2] [3] [4]