Gli "italiani" dei manifesti razzisti della Lega? Sono di Phoenix, in Arizona
La propaganda elettorale della Lega di Matteo Salvini pare ormai interamente incentrata sulla promozione del razzismo. Nei loro messaggi d'odio non viene proposto nulla che possa dare lavoro e futuro agli italiani, preferendo promettere che loro faranno star peggio gli altri e che tanto dovrà bastare ai loro elettori. Ed è così che in Toscana se ne sono usciti con un manifesto di inaudita ferocia:
Pare evidente che è solo sulla base del pregiudizio che l'elettore dovrebbe presumere che l'uomo bianco non sia un violento che picchia la moglie e che stupra la figli, così come solo l'odio razzista dovrebbe portarlo a pensare che gli stranieri non siano parte di quelle troppe persone che vengono sfruttare dalle aziende italiane perché al leghista piace tanto andare al discount padano a comprare pomodori a mezzo centesimo al chilo e non si fanno domande su come si possano ottenere prezzi così stracciati senza sfruttare il prossimo. Ed ora che il cosiddetto "decreto sicurezza" di Salvini infliggerà insicurezza al Paese, la schiavitù potrà essere ancora più proficua dato che il carroccio impedirà agli stranieri di poter lavorare legalmente e li offrirà alla malavita a agli schiavisti di "razza padana". Fatto sta che la loro comunicazione è chiara: si chiedono voti contro qualcuno e mai per qualcosa.
Non solo, ad aggiungere la beffa al danno è come la Lega abbia scelto una famiglia statunitense per rappresentare gli italiana. Lo si evince dal sito di provenienza dello scatto, dal quale hanno scaricato gratuitamente (evidentemente avevano già finito i 49 milioni di euro sottratti agli italiani) in cui è ritratta la famiglia di Phoenix, in Arizona (Stati Uniti):
Non pare andar meglio con l'immagine scelta per denigrare i migranti, ossia uno scatto che spopola sulle pagine de Il Giornale, de Il Riscatto Nazionale, di Imola Oggi, de Il Populista e di altri siti di estrema destra. Presumibilmente il loro scopo è di sostenere che quei cattivoni dei migranti ciondolerebbero per le strade in quanto scansafatiche e non perché la legge leghista sull'immigrazione vieta loro di poter lavorare.
Eppure, guardando ai tetti in lamiera alle loro spalle, agli strani pulmini parcheggiati, alle panchine occupate da altre persone di colore o alle ringhiere bianche, l'impressione è che l'immagine non arrivi dall'Italia ma sia stata scattata altrove per immortalare un gruppetto di amici che sta semplicemente giocando a carte:
Già in occasione della manifestazione razzista organizzata a Milano da Matteo Salvini, la Lega utilizzò una famiglia scandinava per rappresentare il loro slogan "prima gli italiani". Evidentemente un manifesto che ci mostra una famiglia leghista con Borghezio o Pillon sarebbe stato controproducente ai loro fini propagandistici.