In nome dl fantomatico «gender», il circolo Christus Rex attacca gli stati che criminalizzano l'odio
Danneggiare la vita altrui sulla base al proprio pregiudizio sarebbe un diritto che Dio ha concesso a chiunque si dichiari aderente ad un'ideologia neofascista. È quanto pare sostenere il circolo veronese Christus Rex in un imbarazzante articolo intitolato "Svezia: Dal 1 Gennaio criticare l’ideologia gender è reato".
Se ovviamente bisognerebbe domandarsi come qualcuno avrebbe potuto proibire una cosa che non esiste dato che la fantomatica "ideologia gender" è una truffa culturale ideata come giustificazione all'odio omofobico da un sacerdote oggi condannato per abusi sessuali, è alterando la realtà dei fatti che scrivono:
Alla fine dello scorso anno, il governo svedese ha presentato una proposta di legge al Parlamento con proposte di “rafforzare la protezione delle persone transgender nel diritto penale”.
“Le modifiche legislative proposte dal governo significano che le persone transgender saranno completamente protette dalla legislazione sui reati di odio. Oggi i regolamenti includono, ad esempio, il colore della pelle, il credo e l’orientamento sessuale “, riferisce il governo.
Il disegno di legge propone di aggiungere “l’identità o espressione transgender” ai regolamenti sull’incitamento all’odio. Ora i cambiamenti sono implementati e la legge è quindi ulteriormente ampliata. Il cosiddetto “odio” contro le persone transgender è vietato.
Per quanto i fondamentalisti amino cercare di togliere dignità alle parole attraverso un ossessivo ricorso alle virgolette, è nero su bianco che il circolo Christus Rex prende le difese dell'odio e lamenta come non sia possa disprezzare pubblicamente il prossimo. E la loro ferocia è ancora più evidente quanto riportano l'articolo da loro contestato:
Dal 1 ° gennaio 2019 al capitolo 16 si applica quanto segue: “Chiunque, in una dichiarazione o in un altro messaggio condiviso, minaccia o esprime disprezzo per una comunità o altro gruppo di persone sulla base della razza, del colore della pelle, dell’origine nazionale o etnica, del credo, dell’orientamento sessuale o dell’identità o dell’espressione transgender , è condannato per incitamento all’odio fino a un massimo di due anni o, se il reato è minore, a una multa.
Il fatto che si dichiarino preoccupati dalla criminalizzazione dell'odio e del razzismo pare un'implicita ammissione di come quello sia il loro fine.