Mosul, demolito l'edificio che venne utilizzato dall'Isis per l'esecuzione dei gay
Progettato dal famoso architetto iracheno Rifat Chadirji negli anni '60, l'edificio di sette piani che sovrastava la città di Mosul è stato utilizzato dal cosiddetto Stato islamico (ISIS) per l'esecuzione capitale di cittadini che venivano accusati di omosessualità. Dozzine di agghiaccianti video hanno mostrato le vittime gettate dal tetto del palazzo prima di essere lapidate a morte dalla folla perché gay.
L'edificio è stato pesantemente danneggiato durante i bombardamenti del 2017 che hanno costretto l'ISIS ad abbandonare la città. Ora ne è stato decisa la demolizione in quanto un comitato tecnico ha stabilito che sarebbe stato impossibile provvedere al suo restauro. Al momento ne restano in piedi solo tre piani.
Nonostante non sia chiara quale sarà la destinazione dell'area, un comitato di cittadini ha proposto la costruzione di un parco o di un museo che possano ricordare le vittime delle atrocità commesse dall'ISIS.
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