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Trieste. La mozione di Tuiach chiede un divieto al Pride, la messa al confino dei gay e un «rosario pubblico riparatore all'abominio»

Quando lo schifo è così ostentato, pare difficile decidere su quale aspetto si debba indirizzare la propria indignazione. E il consigliere comunale triestino Tuiach di motivi ne fornisce a bizzeffe: ci sono i suoi insulti gratuiti, un blasfemo uso di Dio come legittimazione all'odio, un proporre confini di stampo fascista, un ostentato disprezzo per la laicità dello stato e un documento in cui le falsità scritte nelle premesse paiono rasentare il reato penale di falso in atto pubblico.
Eppure è questo il contenuto della sua "mozione urgente" in cui chiede che la Procura vieti il gay Pride o che lo confini in aree isolate, pretendendo dalla Diocesi un rosario riparatore.

Di seguito, il testo integrale della sua vergognosa mozione:


MOZIONE URGENTE

Oggetto: gaypride

CONSIDERATO da quanto appreso da un sito internet e da un nsotro quotidiano che la nostra città potrebbe ospitare un gaypride, una manifestazione dove delle persone ostentano la propria sessualità senza preoccuparsi dei minori che potrebbero assistere involontariamente ad atti osceni in luogo pubblico;

CONSIDERATO che la difesa dei principi cristiani e dell'ordine naturale è prerogativa di questa maggioranza e che gaypride in passato si sono macchiati di concerie e atti osceni anche davanti ai bambini, usando tra l'altro slogan e travestimenti in disprezzo in particolare verso la Fede cattolca;

APPURATO che l'atto omosessuale ostentato al gaypride è un abominio e un peccato mortale per la nostra religione e quindi un gaypride nella nostra città sarebbe in contrasto con i valori che hanno permesso democraticamente l'elezione di questa maggioranza comunale;

CONSIDERATO che è prevista una contro manifestazione con il pericolo di scontri tra due cortei con valori opposti oltre alla possibilità di disordini per i cittadini e le famiglie per l'arrivo dei manifestanti


il Consiglio comunale
invita il Sindaco e l'Assessore competente:

- a fare il possibile per opporsi a questa manifestazione nel nostro comune cercando un accordo con la Prefettura per negare e prevenire la vista di oscenità ai cittadini. Se questo non sarà, possibile, a richiedere al Prefetto di spostare la manifestazione del gaypride in un luogo isolato come la stazione Marittima e far chiudere tutte le strade adiacenti, evitare che i cittadini vengano in contatto con questa manifestazione.
- a richiedere alla Diocesi di Trieste di organizzare, con tutti i cattolici, un rosario pubblico riparatore all'abominio del gay pride.


Il Capogruppo Gruppo Misto
Fabio TURIACH


Ogni commento pare superfluo. E nel caso in cui ve lo stesse chiedendo: sì, sono proprio dei bambini quelli davanti a cui il signor Turiach manifesta il suo disprezzo verso chi fugge da fame e guerre, in un atto in palese fregio da lui arrecato a quel Gesù che predicava accoglienza anche se lui preferisce tatuarselo sul pugno che usa per sferrare pugni.


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