C'è una data. Il Pisa Pride 2019 si terrà il 6 luglio

Nell'anno del 50° anniversario dai moti di Stonewall, è stata confermata la data del 6 luglio per lo svolgimento del Pisa Pride. Sarà un appuntamento particolarmente significativo dato che è proprio nella città toscana che il 24 novembre 1979 si volse il primo Gay Pride italiano.
«Porteremo in piazza i nostri corpi liberi e liberati per rispondere con l’amore a chi semina odio e dare voce alle persone marginalizzate e discriminate per il loro orientamento sessuale e affettivo e la loro identità di genere», spiegano gli organizzatori. «La nostra sarà una piazza femminista, antirazzista e antifascista perché le nostre rivendicazioni viaggiano insieme a quelle dei movimenti delle donne, delle persone migranti e di tutti quei soggetti che in questo momento storico stanno subendo pesanti attacchi ai diritti».
Appare dunque chiara la volontà di combattere tutte le discriminazioni, prendendo la distanza da chi non vuole essere vittima di discriminazione mentre non disdegna un Matteo Salvini che promette sistematiche violazioni dei diritti umani contro i migranti o un Simone Pillon che sta conducendo la sua personale crociata contro le donne e i diritti di qualunque bambino non risulti conforme ai distingui teorizzati dal fondamentalista Massimo Gandolfini. E tutto questo verrà fatto attraverso il più semplice e la più scontata delle rivendicazioni, basata sul chiedere pari diritti per tutti, indipendentemente da quelle liste populiste che promettono una priorità basata su presunti diritti di nascita.
«A chi vuole ostacolarci nel cammino verso una società più inclusiva e più aperta, risponderemo che non ci fermeremo mai. Che alzeremo ancora di più l’asticella delle nostre rivendicazioni, per ribadire che non si può tornare indietro», proseguono gli organizzatori. «Le unioni civili sono state solo il primo passo verso il matrimonio egualitario, le persone trans e intersex hanno diritto al pieno riconoscimento della loro identità e dei loro corpi nel rispetto di un principio inalienabile di autodeterminazione. Vogliamo una riforma complessiva della legge sulle adozioni che devono essere accessibili alle coppie dello stesso sesso e alle/ai single. E’ necessario garantire l’accesso alle pratiche di procreazione medicalmente assistita anche alle coppie omosessuali tramite modifica della legge 40, riconoscere la genitorialità alla nascita e risolvere le problematiche di riconoscimento del rapporto genitori-figli per le famiglie omogenitoriali già esistenti». Ed ancora, si lotterà contro i «tagli agli interventi nelle scuole contro il bullismo e ogni forma di discriminazione basata sull’orientamento sessuo-affettivo e l’identità di genere. Continueremo a fare formazione nei luoghi di educazione, di lavoro e di cura per promuovere una cultura che rimetta al centro l’umanità».


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