Usa. Un giudice federale sostiene che i gruppi che si definiscono "cristiani" abbiano pieno diritto di mettere al bando i gay
Ormai siamo alla follia. Il giudice federale statunitense Stephanie M. Rosa ha condannato l'Università di Iowa per aver sanzionato un gruppo studentesco che pretendeva un'ostentata omofobia come unico requisito per l'ammissione. I Business Leaders in Christ avevano dichiarato che l'adesione alla loro setta fosse libera purché i membri «rifiutassero l'omosessualità».
Sanzionati a seguito dell'espulsione di uno studente gay, il gruppo ha citato in giudizio l'università attraverso il Becket Fund for Religious Liberty, ossia un gruppo di avvocati che si occupa di difendere chi compie crimini o discriminazioni citando Dio. Ma surreale è come la corte abbia accettato la loro tesi, sostenendo che tale discriminazione rientrerebbe nei diritti garantiti dalla «libertà di parola»
Jake Estell, un membro della setta, ha dichiarato che la loro vittoria «rafforza l'idea di buon senso che le università non possano bersagliare i gruppi religiosi per il essere religiosi». Ed ovviamente loro sostengono che l'odio sarebbe parte della loro strana concezione del cristianesimo.