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Il partito di Adinolfi: «I gay sono sbagliati perché lo dice l'etica. Loro vogliono fare sesso con chi vogliono senza che nessuno possa impedirglielo»

«Gayburg è un sito che dire delirante è dire poco. È un sito pieno di bugie, di deformazioni della realtà, di calunnie, di diffamazioni. Questa è gente che pensa di poter scrivere quello che gli passa per la testa per il solo gusto di criminalizzare e di mettere in cattiva luce i loro nemici». Esordisce così un video diffamatorio realizzato dal partito di Mario Adinolfi.
Interessante è come a realizzare il video sia Angelo Mandelli, qui propostosi come esponente del partito di Adinolfi ma conosciuto anche come redattore di Provita Onlus, promotore di Silvana de Mari, esponente del gruppo anti-gay Ora et Labora, promotore delle fantomatiche "terapie dell'omosessualità" e autore dei volantini distribuiti a Milano contro la fermata rainbow di Porta Venezia. Come sempre, dietro a tutte le mille sigle del fondamentalismo c'è sempre il solito piccolo manipolo di integralisti. E se gente che giura su Dio che esisterebbe un fantomatico «gender» farebbe bene a guardarsi allo specchio quando lancia accuse di calunnia, è nello stile del loro leader che i fondamentalisti aderenti alle milizie di Mario Adinolfi non perdono mai occasione per abbaiare come cani rabbiosi contro chi osa smascherare la loro propaganda. Ed è forse intenzionato a dare falsa testimonianza che il vecchietto ritratto nel video non perde occasione neppure per vomitare in una becera dietrologia nello scrivere che Gayburg sarebbe «un sito delirante e diffamatorio, che mostra il vero volto violento e criminale della ideologia arcobaleno. L' ideologia che vuole distruggere la morale per imporre la morale del "dare sfogo ai propri istinti". E porta al razzismo, alla discriminazione e alla oppressione del genere umano, condannato a finanziare la nuova casta LGBT».
Tralasciando i deliri riguardanti le accuse che il miliziano di Adinolfi defeca contro i gay, surreale è come possa sostenere che un sito che esprime libere opinioni sia rappresentazione di chi ha un certo orientamento sessuale. Sarebbe come imputargli un qualunque sito sia stato realizzato da un eterosessuale in virtù di come lui si vanti di quanto gli piaccia far sesso con una donna. E non meno patetico è come sostenga che loro verrebbero visti come «nemici» quando in realtà è il leader a sostenere che contro i gay si debba combattere quella che Gianfranco Amato sostenesse fosse «la buona battaglia». Come sempre, dunque, siamo dinnanzi a becera propaganda vomitata in palese malafede.

Il video prosegue con il miliziano di Adinolfi che si lancia in deliri sempre più gravi. Sostiene che Gayburg sarebbe «l'espressione più pura dell'ideologia arcobaleno, ossia dell'ideologia che oggi rischia di essere dominante. Perché questa ideologia non è come vi vogliono far credere la difesa degli omosessuali dal bullismo, dall'omofobia ecc. C'è un'altra cosa. La caratteristica fondamentale di questa ideologia è la distruzione dell'etica, la distruzione della morale. Qualsiasi tipo di etica e di morale a partire da quella sessuale. ma perché loro devono per forza distruggere l'etica? È semplice: perché loro vogliono difendere la legittimità e la liceità di comportamenti sessuali che sono effettivamente sbagliati. Sono sbagliati perché lo dice l'etica e lo dice la morale. E quindi loro devono per forza combattere l'etica e la morale».
Parte così la spiegazione di una curiosa teoria volta a sostenere che l'altro dovrebbe fare ciò che Adinolfi dice sia giusto: «L'etica è un criterio che dice che ci sono le cose giuste e le cose sbagliate e tu devi fare le cose giuste anche se non ti piacciono e non devi fare le cose sbagliate anche se ti piacciono. Questo è il principio in cui siamo vissuti noi sino a qualche decennio fa. loro vogliono ribaltare questa etica ed affermare che quello che ti piace e quello che ti ispirano le tue pulsioni interne allora è quello che è giusto. Non esiste più un concetto di giustizia esterno. È chiaro che questo significa distruggere l'etica e quindi significa che loro devono per forza eliminare qualsiasi vincolo morale sia sul piano sessuale che sui livelli successivi. Cioè, se tu elimini la morale sessuale hai eliminato tutta la morale e ogni forma di etica, quindi tu devi poter fare qualsiasi cosa e nessuno te lo deve impedire».
Interessante è come l'uomo ci tenga molto a creare un «noi» e un «loro», proponendo quella divisione che è alla base di ogni forma di intolleranza e di fascismo.

L'attacco passa poi a sostenere che Gayburg scriverebbe «cose che non hanno alcun legame con la realtà» dato che osa contestare la sua teoria per cui gli adinolfiniani avrebbero il diritto di impedire ai gay di poter stare con la persona che amano in virtù di come sostengano che i loro pruriti sessuali debbano essere ritenuti «etici» e «giusti».
E mentre l'uomo continua a lanciare accuse di fantomatiche «calunnie e diffamazioni», arriva il momento in cui prova ad "argomentare" a quelle sue parole. Dice: «Per farvi capire il metodo di questa gente. Se voi dite: "Ciao come stai?", loro il giorno dopo ti scrivono sul sito Internet che hai minacciato di morte il tuo vicino di casa».
Bhe, non esiste un solo articolo in cui si sostenga che Adinolfi o i suoi proseliti abbiano minacciato di morte i loro vicini di casa, motivo per cui l'accusa dell'uomo parrebbe rientrare nel reato penale di diffamazione. E sino a prova contraria, è il suo Adinolfi quello che ha sostenuto che noi l'avremmo minacciato di morte davanti ad una frase in cui si c'era scritto che avrebbe rotto le scatole ancora a lungo.

Dopo un'altra lunga serie di insulti gratuiti e a fronte di una totale assenza di argomentazioni reali alle sue gravi accuse, il seguace di Adinolfi incalza: «C'è un'altra cosa in cui loro sono all'avanguardia. Loro portano avanti una logica razzista. Una logica mista tra aristocrazia e razzismo. Perché per questa gente, la gente con certe tendenze sessuali sono una razza a parte. Sono una categoria a parte. È una categoria privilegiata dallo stato e dalle istituzioni pubbliche. Devono avere degli spazi dedicati che altri, con altre tendenze sessuali, non hanno. Devono avere benefici pubblici. Ad esempio devono avere sportelli lgbt nei comuni, nelle province, in certe regioni. Perché devono esserci gli sportelli lgbt e non gli sportelli eterosessuali? Perché loro hanno questa mentalità per cui le persone con certe tendenze sono una razza a parte, sono una categoria a parte e lo stato deve trattarli in modo particolare, dando loro dei soldi che ad altri cittadini non vengono dati».
Se non ci risulta che i gay abbiano una detrazione irpef sulla loro busta paga come pare sostenere il soggetto in questione, surreale è come provi a raccontare che i gay vogliano fantomatici "privilegi" anche se si parla di estendere quella legge Reale-Mancino di cui i cristiani e i sedicenti tali godono da anni. Ed è curioso che si domandi perché gli eterosessuali non abbiano uno sportello comunale che si occupa di chi è vittima di bullismo in quanto eterosessuale.
ironia a parte, parrebbe non capire che quegli sportelli esistono come eistono i centri anti-violenza per le donne, l'informagiovani per i ragazzi o i centri anziani: sono tutte strutture che compongono una macchina che dovrebbe prevedere servizi dedicati a tutti i gruppi sociali secondo le loro specificità. Per quanto riguarda il suo sostener che i gay si considerano una razza, ci rifiutiamo di commentare una stupidaggine che è di per sé un insulto all'intelligenza.

Eppure l'uomo insiste: «Loro hanno i gay pride e a nessuno viene in mente di fare gli etropride. No, loro fanno i gay pride e questi devono anche essere finanziati con soldi pubblici. Perché se tu neghi questo diritto loro ti accusano di essere discriminatore quando invece i discriminatori sono loro. Loro vogliono che ci sia il turismo gay, lesbo e trans perché a nessuno eterosessuale gli verrebbe mai in mente di chiede agli enti pubblici che sponsorizzassero un turismo eterosessuale. Vogliono l'educazione lgbt nelle scuole. Nessuno pretende che nelle scuole ci sia un'educazione eterosessuale. Vogliono i cinema gay, il teatro gay, luoghi di ritrovo dedicati a persone con certi orientamenti sessuali. Loro percepiscono che certe persone, solo perché hanno certe tendenze erotiche diverse dagli altri, devono essere una categoria a parte. Una vera e propria razza a parte. Addirittura una razza privilegiata. Una razza che deve godere di benefici, si privilegi, di soldi pubblici che altri non hanno».
Se i patrocini ai pride difficilmente prevedono finanziamenti e se la rivendicazione dei diritti umani è a vantaggio di tutti, l'uomo pare ignorare che il ministro leghista Fontana ha partecipato ad un etro pride organizzato dai suoi amichetti di Forza Nuova. Pare ignorare che si parla di "turismo gay" in termini di investimenti dai forti ritorni economici nel prevedere che ai turisti sia garantita la sicurezza da aggressioni omofobe, checché lui paia sostenere che anche gli etero rischierebbero di essere aggrediti per strada per il loro orientamento sessuale. E se esistono locali gay è perché gente come lui darebbe di matto se qualcuno tentasse approcci con persone dello stesso sesso in luoghi frequentati da lui o dai suoi amici.... insomma, basterebbe ascoltare queste sue ultime dichiarazioni per capire chi è che davvero calunnia e diffama (e non siamo certo noi).

Clicca qui per guardare il video confezionato dal partito di Mario Adinolfi.


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