Il matrimonio tra le due militari? Per Giovanardi è una «goliardata in alta uniforme»
Insulti, offese e denigrazioni sono il pane quotidiano degli omofobi professionisti. Ne sa qualcosa quel Carlo Giovanardi che ha sprecato la sua intera vita nel promuovere disinformazione ed odio, preparando la strada all'ascesa politica dell'integralismo e della loro sharia in salsa cattoleghista.
Inveendo contro l'unione civile di due militari, è dalle pagine de L'Occidentale che il precursore di Toni Brandi e di Jacopo Coghe scrive:
Tutti i giornali italiani hanno dato spazio alla notizia di due donne, tenente di vascello e nocchiere della Marina Militare. Che hanno stipulato un’unione civile con titoli del tipo “Prime spose in divisa” o “Prime spose lesbiche“. In teoria le unioni civili, riconoscimento di una specifica formazione sociale non hanno nulla a che fare con il matrimonio che viene citato nell'articolo 29 della Costituzione. “La Repubblica riconosce i diritti della famiglie come società naturale fondata sul matrimonio”. Tra uomo e donna, come ha ripetutamente ribadito la Corte Costituzionale.
Il fatto che Giovanardi debba inventarsi una specifica sui sessi per poi falsificare quanto dichiarato dalla Corte Costituzionale è emblematico della sua perversa ideologia, così come surreale è il suo continuare a vendere slogan populisti con cui incoraggiare la discriminazione:
In un paese democratico, la Costituzione si può cambiare e decidere che il naturale si riferisca anche a matrimonio tra uomo e uomo e donna e donna. Questo renderebbe corretti i titoli che hanno parlato di nozze, spose ecc. Tuttavia questo cambio di impostazione, il cui rischio abbiamo denunciato fin dai tempi non sospetti, spalancherebbe la porta alle adozioni e alla pratica dell'utero in affitto per queste coppie. Che è proprio l'obiettivo per cui si battono le organizzazioni fondamentaliste del mondo LGBT. Con relativa compravendita di bambini sul mercato. Privando gli stessi di avere il diritto a conoscere e a crescere con un padre e una madre.
La Corte Costituzionale ha ampiamente ribadito che non bisognerebbe cambiare nulla dato che il termine "naturale" non significa "eterosessuale" checché lui ami spergiurare. Eppure è dicendo che il suo matrimonio sarebbe sacro dato che a lui piace inserire il suo pene nella vagina di una donna e che i matrimoni altrui sarebbero «goliardate» dato che non sono espressione di quei suoi pruriti sessuali che eleva a dogma di fede, è con la sua consueta arroganza che conclude:
La raffica di intervista rilasciate dalle due militari nelle quali preannunciano l'intenzione a ricorrere a pratiche proibite in Italia per avere un bambino, mostrano qual è il vero obiettivo di questa unione. La goliardata in Alta Uniforme e la benedizione del ministro della Difesa, assieme ai fuorvianti titoli dei giornali dimostrano con quanta superficialità, speriamo non malafede, si trattano questioni così importanti per il futuro del nostro Paese.
Insomma, il sedicente "cristiano" giura su Dio che la felicità altrui sia un qualcosa da cui ci si debba «difendere» e che il rispetto sarebbe sbagliato. Lo sostiena cneh l'isis ogni qualvota lapida a morte una donna o lancia un gay dal tetto di un palazzo.