Povia: «Salvini mi chiese di candidarmi con lui»
Quasi non bastasse il ripescaggio del neocatecumenale Simone Pillon dalla lista dei non eletti, la Lega di Matteo Salvini avrebbe voluto garantire uno stipendio pubblico stratosferico anche a Giuseppe Povia. Lo rivela il cosiddetto "cantante", ormai divenuto un idolo per il popolo leghista a fronte del suo sostenere che i gay vanno "curati", che i bambini non vanno assolutamente vaccinati, che la democrazia sia sbagliata e che i migranti dovrebbero morirsene a casa loro senza infastidirlo con la loro esistenza.
Usufruendo dell'immeritata visibilità offertagli da "Un giorno da pecora" su Radio Rai, il valletto di Gianfranco Amato ha dichiarato: «Salvini mi chiese di candidarmi. Mi disse: tu sei carismatico, mastichi bene la politica e l’economia. Dicono che sono di destra ma io non ho mai avuto le tessere di non nessun partito. E aggiungo: non ho mai votato in vita mia, non credo nei partiti, zero proprio. E finora ho avuto ragione io».