Salvini cancella i figli dei gay. Le carte di identità saranno riservate a chi ha «mamma» e «papà»
Matteo Salvini continua a pagar pegno ai fondamentalisti ultracatrolici legati alle destre evangeliche ed ortodosse, dedicando gran parte del suo tempo ad inventarsi patetici pretesti che possano rovinare la vita alle minoranze. Ora, dopo aver cancellato il bonus baby-sitter che permetteva alle donne lavoratrici di poter aver figli, ha eliminato anche la dicitura «genitori» dalle carte di identità elettroniche dei minorenni al fine sostituirla con «mamma» e «papà».
Lo ha fatto incurante del parere negativo di ogni ente da lui consultato e conscio di come la finalità sia prettamente ideologica e discriminatoria. Infatti non cambierà nulla per le cosiddette "famiglie tradizionali", ma si puniranno ferocemente tutti quei bambini che non rientrano in quel modello. I bambini con due papà dovranno mentire, i figli affidati a tutori non potranno avere identità giuridica. Tutto questo solo perché il senatore leghista Simone Pillon, a nome di Massimo Gandolfini, pretende si dica che la donna non vale quanto l'uomo e che non la si possa accomunare in una definizione comune, così come venderebbe sua figlia pur di danneggiare quelle famiglie omogenitoriali che promette di voler distruggere.
L'indegno provvedimento risulta firmato il 31 gennaio scorso dal Ministro dell'Interno Salvini, da quello della Pubblica Amministrazione e da quello dell'Economia, è stato ora pubblicato in Gazzetta Ufficiale. La discriminazione è dunque legge, ovviamente leghista.