Filippo Savarese promette che la sua lobby si batterà per rendere l'Europa più ostile a gay e donne.
Filippo Savarese esulta per la vittoria di Salvini ed assicura che la sua lobby cercherà di battersi per rendere l'Europa un posto sempre più ostile ai gay e alle donne.
In un ricorso a quei suoi neologismi in cui l'odio verso le famiglie non conformi ai suoi pruriti sessuali viene definito «pro-family» e la tortura dei malati terminali è definita «pro-vita», l'esponente di estrema destra scrive:
A definire la retorica di Savarese sono anche alcuni suoi messaggi. Ad esempio, davanti all'evidenza delle discriminazioni subite da molte donne, lui ribatte che considera sua moglie una rompiscatole e che la sua esperienza personale debba essere ritenuta norma:
Sarebbe come sostenere che se la propria madre non viene picchiata, allora il femminicidio non esiste e ci si può disinteressare ci chi subisce violenza. Un messaggio che pare l'emblema del menefreghismo e dell'ipocrisia che risultano l'indice del perché 9 milioni di italiani hanno il coraggio di votare per il partito di Salvini e di Pillon.
E il suo modus operanti viene ripetuto quando Savarese si lancia nel sostenere che se lui non ritiene offensivo stampare dei manifesti che insultano e denigrano le difficili scelte compiute da donne che lui odia, la sua volontà debba prevalere sul buonsenso perché lo dice lui: