Finanziamenti pubblici all'integralismo. Giani minaccia le contestatrici: «Vi denunceremo penalmente»
Il presidente dell'Assemblea consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, ha accusato il movimento femminista di «interruzione di pubblico servizio» e ha ordinato di cacciare le femministe che protestavano contro la sua elargizione di fondi pubblici alle organizzazioni che si dichiarano opinabilmente "pro-vita".
Il comitato femminista fiorentino "Non una di meno" era intervenuto durante una seduta del Consiglio regionale della Toscana per protestare contro le loro decisioni, ma Giani ha subito chiesto ai commessi di «sgomberare le persone». Poi, rivolto alle femministe, ha tuonato: «Voi state interrompendo i lavori di un Consiglio, vi rendete conto della vergogna che dovete avere a interrompere i lavori del consiglio in modo così immotivato? Questa è interruzione di pubblico servizio, vi denunciamo penalmente. Vorrei che le persone venissero identificate perché persone che reiterano un comportamento di questo genere in Consiglio regionale non ci devono più venire».
Eugenio Giani ha chiamato la portineria ed ha preteso che le donne venissero identificate prima di ritirare i documenti e uscire dal palazzo dove ha sede il Consiglio della Toscana. La sua richiesta, però, non è stata accolta dato che la legge vieta di identificare coloro che entrano in Consiglio per seguire le sedute.
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