L'integralismo si appella a Salvini e Fontana per chiedere «aiuto» con i processi contro Silvana De Mari
Dalle pagine del quotidiano omofobo di Mario Adinolfi, la signora Silvana De Mari dichiarò che i soci del Circolo mario Mieli di Roma dovessero essere ritenuti «simpatizzanti di pedofilia, necrofilia e coprofagia». È stata denunciata ed è stata rinviata a giudizio.
Mentre le organizzazioni filo-leghiste Provita Onlus e La Nuova Bussola Quotidiana continuano a fare quadrato attorno al suo odio, è a seguito dei fatto che Maurizio Belpietro l'ha pure reclutata come articolista del suo giornaletto propagandistico mentre Fontana e Salvini hanno patrocinato la sua partecipazione al congresso integralista di Verona. Ma pare davvero surreale che la signora non sembri intenzionata a smetterla di provare a spacciarsi per vittima.
Capita così che Maria Caterina Feole, redattrice di Sovranità Popolare, sia arrivata a lanciare appelli affinché i ministri leghisti Matteo Salvini e Lorenzo Fontana trovino un modo per finanziare i processi dell'imputata in nome di come lei sostenga che i suoi attacchi ai gay servirebbero a «difendere la famiglia naturale» dalla pedofilia (???). E da prassi, «naturale» viene usato come sinonimo di «eterosesuale» in una negazione della verità scientifica:
Dal messaggio emerge chiaramente una visione delle istituzioni da parte delle destre per cui il popolo dovrebbe presentarsi davanti al potente di turno per elemosinare la sua attenzione, peraltro identificando i propri referenti sulla base della loro ideologia e non del certo ruolo istituzionale.
E pare surreale anche che qualcuno possa pensare di chiedere di usare i soldi degli italiani per difendere chi ha subito una condanna e ha diversi procedimenti in corso a causa della sua propaganda omofobica.
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Nella foto: L'organizzazione integralista di Riccarco Cascioli premia Silvana De mari per aver sostenuto che l'omosessualità sia paragonabile alla bulimia e che la "scienza" la reputerebbe innaturale.
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