Gianfranco Amato: «Abrogare legge Cirinnà, l’amore non è un diritto»
Durante i suoi convegni di promozione delle discriminazioni, il fondamentalista Gianfranco Amato continua a ricorrere a populismo e a decontestualizzazioni come presunto mezzo per sostenere che il suo odio contro i gay dovrebbe essere ritenuto un dato oggettivo voluto da una natura che lui sostiene debba essere ritenuta fatta a sua immagine e somiglianza. Ed è così che, insieme ai forzanovisti di Christus Rex, è creando una ideologica contrapposizione al gay-pride che lui si è messo a raccontare che la "famiglia" sarebeb tale solo se conforme ai suoi distinguo e alle sue teorie sulla supremazia del coito vaginale.
Ottenendo ampia visibilità sul sito xenofobo Vvox News, Gianfranco Amato ha sfruttato il suo odio contro i gay per attaccare un Papa che non benedice quel suo amatissimo Salvini che plaude a chi uccide ladri disarmati o che sequestra le navi di chi salva vite mare in mare. Parlando di "bergoglismo" e di "gesuitismo politico", il sito xenofobo afferma:
I due relatori appartengono a quella parte di mondo cattolico che per capirci contesta apertamente la linea neo-progressista di papa Bergoglio e, quanto ai diritti civili, nega decisamente la legittimità delle unioni omosessuali, oggi riconosciute dalla legge Cirinnà, e, come recita la presentazione dell’evento, da tutti gli «attacchi» alla famiglia eterosessuale.
La premessa è dunque il sostener che l'amore verso il prossimo debba essere ritenuto un attacco al proprio egoismo e il giurare sul sacro cuore immacolato di Maria (ormai citato ossessivamente da ogni leghista) che il riconoscimento dei diritti altrui debba essere ritenuto un attacco ai propri privilegi.
Negando che non esiste alcun obbligo alla filiazione e che lo stesso leader dell'integralismo organizzato viva un'unione infeconda con sua moglie, è giocando don le parole che Amato tenta di sostenere che i gay debbano essere ritenuti "sbagliati" in quanto mancata espressione dei suoi pruriti sessuali e delle sue teorie sula supremazia degli eterosessuali:
Fatte le presentazioni, con Amato prendiamo subito di petto la questione centrale: la famiglia. «Non amo l’aggettivo “tradizionale”, perchè è come ammettere implicitamente che ne esistano altre, mentre di famiglia ne esiste una soltanto, fatta da un maschio e da una femmina che procreano e soprattutto educano i figli». Obiezione dei contrari: la famiglia può essere formata da persone dello stesso sesso che si amano, di qui appunto la legge sulle unioni civili. Posizione che Amato rigetta in toto: «il diritto non si occupa di amore: due coniugi possono anche odiarsi. Dal punto di vista giuridico, la famiglia è l’impegno pubblico che un uomo e una donna assumono verso lo Stato, che include la convivenza, la coabitazione, la fedeltà, il mantenimento e l’educazione dei figli, e di fronte a questo, lo Stato riconosce dei diritti. Due, o anche tre o quattro persone, possono convivere naturalmente, ma non possono avere diritti uguali a chi si impegna a educare un bambino». E perchè no? «Perché che un bambino nasca da un maschio e una femmina lo dice la natura, non la scienza. Così come non bisogna neanche essere scienziati per sapere che il rapporto madre-bambino inizia già nella fase intra-uterina per proseguire nei mesi successivi. Le sembra che sia lo stesso tipo di rapporto che c’è fra il bambino e il padre?». D’accordo, biologicamente è così. Ma è questo il significato di “naturale” che troviamo nell’articolo 29 della Costituzione, a proposito della famiglia? Non interviene sempre anche il cambiamento storico-culturale, nel definire ciò che è naturale e ciò che non lo è? L’avvocato Amato risponde risalendo agli anni della Costituente: «ci fu un grande dibattito durante i lavori su cosa si intenda per “società naturale” riferendosi alla famiglia: bene, si concluse che essa è un elemento sottratto alla potestà dello Stato, un diritto naturale appunto, e infatti la Carta dice di “riconoscere”, cioè di prendere atto, non di istituire la famiglia». Insisto: l’influenza innegabile e inevitabile della cultura, sulla natura biologica. «Ovviamente l’educazione evolve col progresso scientifico e si deve adeguare ai mutamenti sociali e tecnologici, pensiamo all’uso del telefonino ad esempio: oggi bisogna insegnare ai bambini a utilizzarlo correttamente. Ma resta sempre un dato naturale da cui non si può prescindere, e qui si vuole arrivare a negare la differenza fra maschio e femmina, come se fossero interscambiabili».
Si passa così a sostenere che bisognerebeb violare i diritti dei gay e negare ogni riconoscimento alle loro famiglie. Dichiara: «Sono convinto che esista un vero progetto di potere che mira ad abbattere la famiglia come ultimo baluardo contro un futuro di individui soli, dei perfetti consumatori docilmente manipolabili». Poi, cercando di fare distinguo e di vomitare teorie sul fatto che una coppia eterosessuale dovrebbe essere obbligata a fare figli, il sito xenofobo aggiunge:
Non è detto sarebbe stato contrario alle unioni (che non equivalgono al matrimonio, essenzialmente perché non comportano il diritto-dovere di essere genitore). Amato è nettamente contro: «la Cirinnà é da abrogare: è un cavallo di troia per introdurre l’idea che la coppia omosessuale sia una famiglia, e infatti su di essa i giudici stanno già legittimando la stepschild adoption».
Insomma, l'unico scopo della vita di Amato pare sia quella di tentare di far passare l'idea che lui varrebbe più degli altri perché lui si scopa una donna.