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Google celebra il Pride Month con un doodle

Pare un po' surreale. Mentre nella sua home page Google celebra il pride con un doodle e una pagina dedicata alla storia lgbt, Gayburg non può darne notizia dato che Google ha inibito l'accesso a tutte le sue pagine mentre continua a ospitare quei suoi blog in cui dei fondamentalisti anti-cristiani tentano di convincere i genitori omofobi a "curare" i propri figli gay attraverso le screditate e morali teorie di Nicolosi. Il tutto, peraltro, sostenendo che Massimo Gandolfini possa offrire i nominativi in grado di praticare torture psicologiche vietate dall'Ordine o che una casalinga svizzera possa permettersi di dare consigli medici che potrebbero spingere degli adolescenti al suicidio.
Pare dunque un atteggiamento democristiano quello di un brand che si continua a dirsi gay-friendly mentre non pare impegnato a contrastare la vera omofobia, ancor più se si considera come la sua politica di sulle fake-news sembri più interessata alla politica che a chi crea odio sociale contro interi gruppi.

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