Nicola Pasqualato: «I veri bulli sono quelli che vogliono combattere il bullismo»
Sempre beneficiando del finanziamento da parte della rete pubblicitaria di Google (che evidentemente rigetta l'odio solo a parole dato che persevera nel finanziare il fondamentalismo), il fondamentalista Nicola Pasqualato pubblica sul suo blog di propaganda omofoba un surreale articolo dal titolo "Smonta il bullo? No, rendilo omosessuale. Come il governo sovverte i progetti contro il bullismo per promuovere l'omosessualità".
Già dal titolo apprendiamo che il proselito di Gianfranco Amato sostiene che si possa "diventare" gay o che un orientamento sessuale possa essere "Promosso". Evidentemente ricorda un momento della sua infanzia in cui è stato assalito da enormi dubbi sulla possibilità che lui potesse preferire i maschi alle donne. Se così non fosse, basterebbe quell'evidenza a mostrare lo squallore di una propaganda che si basa solo sulla calunnia e sulla menzogna populista.
Andando a ripescare siti vecchi di dieci anni, scriveva:
Si chiamava SMONTA IL BULLO. Qualcuno se lo ricorda? Era il progetto del Ministero della Pubblica Istruzione contro il bullismo varato nel 2007 e che doveva arginare, fino a cancellare, il fenomeno della violenza contro i deboli e i diversi. Aveva perfino un sito istituzionale. Si trovava qui www.smontailbullo.it. Come si vede ora, il sito non c'è più (ora c'è una schifezza). Che fine ha fatto il progetto che si prefiggeva di combattere il bullismo a scuola? Finché non verranno eliminate le residue tracce, sono ancora visibili quelli che erano i veri progetti contro il bullismo, nell'archivio del Ministero dell Pubblica istruzione qui. Ecco il progetto così come presentato dalla nota dell'ufficio stampa, nel 2007 dall'allora Ministro Fioroni.
Se c'è da sparare che i proprietari del sito spagnolo che lui definisce «schifezza» possano denunciarlo per diffamazione, sembra che Pasqulato ignori che quei contenuti possono essere facilmente reperiti attraverso il progetto Archive.org.
E se il documento ministeriale non pare raccontare nulla di diverso da quello che era il contenuto del sito, è senza dare alcuna spiegazione che Pasqualato parte per la tangente attraverso scomposte invettive contro l'Unar. Scrive:
Ora il dominio www.smontailbullo.it, come si vede, non è più del Ministero della Pubblica Istruzione. Come ormai tristemente è noto, l'UNAR, il nuovo Ufficio Nazionale Anti discriminazioni Razziali, ha scoperto che il governo aveva sbagliato tutto e che gli psicologi, i pedagogisti e gli educatori, ingaggiati dal Ministero, erano degli incompetenti. Dal 2010 anche il governo italiano è stato illuminato dallo Standard Europeo per l'Educazione Sessuale in Europa, e ha deciso di combattere il bullismo, e tante altre cose, facendo ben altro. Il governo ha deciso che per combattere il bullismo e la violenza contro i diversi e gli indifesi, bisogna insegnare a scuola l'omosessualità, la pornografia ed il transgenderismo. Per il governo non è più necessario creare una campagna di sensibilizzazione al riconoscimento del fenomeno, non è più necessario creare nuovi regolamenti disciplinari scolastici più "sensibili" e repressivi del fenomeno, che da un lato eliminino spazi e tempi ove si possono verificare episodi di bullismo, dall'altro addestrino tutto il personale a saper individuare e punire i comportamenti violenti. Secondo il governo italiano, dal 2010 il bullismo non si combatte più in questo modo. Ora è necessario far esplorare i genitali ai bambini in classe, scambiare i vestitini con gli adulti, mimare corteggiamenti omosessuali fra maschietti di cui magari uno vestito da femminuccia.
La cosa più surreale è che il delirio di Pasqualato è basato sul suo inventarsi teorie calunniose per poi inveirci contro. Peccato che tutto ciò non faccia altro che mostrare la depravazione di un personaggio capace di partorire simili fantasie nella sua mente.
E la situazione non migliora quando il fondamentalista aggiunge:
Anziché proteggerli dagli atti di bullismo, il governo ha deciso di sottoporli al bullismo degli educatori più spregiudicati (come si vede nel video), che obbligano i maschietti a mettere il rossetto sulle labbra contro la loro volontà.
Perché dunque questa virata di 180 gradi? Come si è potuto arrivare a questa distorsione, o meglio, perversione? Come si è potuto interpretare letteralmente il concetto metaforico di "immedesimazione nei panni altrui", con il travestimento effettivo di una persona coi vestiti di un'altra? E' davvero questo il livello di professionalità che il Ministero attribuisce agli insegnati italiani? Sarebbe questa l'immedesimazione? Sarebbe questo il modo pedagogicamente più avanzato per impedire che un bimbo, una volta adulto, non diventi un violento? Come è possibile assicurarsi che travestendo da femmina un bambino a scuola, questi da adulto, non violenterà una donna? Chiunque capisce che c'è un salto logico infondato ed ingiustificabile fra la precocizzazione sessuale ed omosessuale e la dissuasione alla violenza verso la persona diversa o debole. Conseguentemente si constata che lo scopo dei cosiddetti "progetti di educazione all'affettività contro il femminicidio, l'omofobia e le discriminazioni di genere", elaborate dagli strateghi del governo, hanno scopi ben diversi. Agli educatori che hanno creato questi progetti non interessa contrastare la violenza, quanto invece avviare, avvicinare e familiarizzare, il prima possibile, i bambini al sesso precoce, all'omosessualità e all'incertezza della propria identità.
La fonte? Nessuna. Dice tutte queste stronzate sulla base del suo tiramento mentre neppure ha provato a vedere cosa avvenga nella scuola dato che si vanta di aver impedito ai suoi figli di poterci andare dato che lui preferisce tenerli a casa per assicurare siano indottrinati a doverla pensare come lui. E lui la pensa molto male dato che pare ignorare persino cosa sia il bullismo dato che nel suo articolo sostiene che il bullismo significhi essere un adulto che stupra una donna...
Non meno spiegabile è perché tirato in ballo un progetto del 2007 nel quale si diceva proprio ciò che lui contesta;: a meno che Pasqualto non voglia sostenere che gli osservatori servano solo a scrivere dei numeretti, dall'osservazione di un fenomeno devono partire azioni concrete per frenare quella violenza.
Tutto ciò ci porta a constare come i bambini siano la prima vittima di Pasqualato, così ossessionato dalla sua omofobia da vedere sessualità anche laddove non c'è e pronto a partorire simili depravazioni solo perché spera che un qualche bigotto possa aumentare il suo fatturato attraverso l'iscrizione alla scuola integralista di stampo "parentale" che viene gestita da sua moglie.
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