Provita sforna il gay leghista: «I Pride offendono Gesù e Salvini. L'omofobia non esiste. I gay mi discriminano perché leghista»
Non passa giorno senza che don Mirco Bianchi non se ne esca con un qualche messaggio finalizzato a promuovere odio contro i gay. Questa volta il parroco leghista di Villamarina e Gatteo Mare se n'è uscito con un post in cui tenta di sostenere che i gay saprebbero bene di essere immeritevoli di pari dignità ma non lo dicano solo perché avrebbero paura a farlo. Ed è così che il prete inizia a raccontare che il suo amichetto Toni Brandi avrebbe scovato un sodomita leghista pronto a giurare che i gay non meritino diritti e tanto basterebbe a sostenere che non ci sarebbe odio nell'omofobia. Pare surreale, ma è proprio quanto scrive il pretino:
A corredo del suo post, il signor Bianchi allega un surreale articolo proveniente da quella "attendibilissima" fonte che è l'organizzazione forzanovista Provita Onlus, ormai sempre più attiva nell'uso dell'omofobia come mezzo di promozione delle politiche xenofobe ed intolleranti del loro amato Matteo Salvini.
Secondo l'organizzazione di Toni Brandi e Jacopo Coghe, il sodomita leghista che sarebbe andato da loro ad ostentare quella che loro sostengono sarebbe una «depravazione» che dicono deriverebbe da «un comportamento appreso» che la loro Silvana De Mari giura su Dio possa «essere disappreso». Ed è dunque accettando queste stronzate che avrebbe detto loro:
Il gay pride come strumento di propaganda politica per agitare lo spettro di un’emergenza omofobia inesistente e per sostenere la legalizzazione di pratiche deprecabili come l’utero in affitto o l’ideologia del gender a scuola. La presa di distanze arriva da parte di Umberto La Morgia, 30 anni, neoeletto consigliere della Lega a Casalecchio di Reno, dichiaratamente omosessuale. La Morgia non solo ha assunto una posizione fuori dal coro, rispetto alle ideologie che vorrebbero strumentalizzare inclinazioni come la sua, ma ritiene le parate arcobaleno come qualcosa di «anacronistico».
Se tali dichiarazioni ci mostrano una persona che odia i suoi simili pur essere accetto dal partito di Pillon e poterne trarre fatturato, il leghista si mette ad inveire contro i gay che non si lasciano discriminare da quel suo Matteo Salvini che ama inveire contro le loro famiglie. Alternandpo il vittimimo a puro bullismo, il sodomita leghista afferma:
Ritengo che, mai come quest’anno, queste manifestazioni siano state soprattutto un’occasione per fare propaganda contro la Lega. Durante i Pride, sono stati fatti inviti espliciti a non votare Lega, con striscioni irrisori verso Matteo Salvini, ma anche verso la Madonna e Gesù, scritte come “Più pom…ni, meno Salvini” o “porti aperti come i nostri c..i”. Mi sembra, insomma, siano state manifestazioni particolarmente politicizzate, in particolare contro Salvini e contro chi cerca di aiutare la famiglia cosiddetta “tradizionale”.
Come già ho avuto modo di dire, l’ostentazione è l’altra faccia della vergogna. Penso che spesso l’insicurezza di fondo non sia di chi si tiene fuori da queste sfilate, ma di chi ci va per cercare di trovare lì una propria identità. E poi, soprattutto, nel 2019, le richieste di questi movimenti non sono condivise da tutti: penso all’utero in affitto o all’imposizione dell’ideologia del gender sui bambini. Non è giusto, quindi, che gli organizzatori di queste manifestazioni e i movimenti e le associazioni a esse legate, siano l’unica voce in capitolo. Non è giusto che si arroghino la pretesa di parlare a nome di tutti. Il mondo omosessuale, se così vogliamo chiamarlo (non è bello catalogare le persone in generale secondo me) è estremamente variegato e non è assolutamente vero che tutti si riconoscono sia nello stile, che nei contenuti delle rivendicazioni attuali di questi movimenti.
Ormai traboccante di bile contro i suoi simili, il leghista pare non volersi solo limitare a difendere chi vuole insegnare ai propri figli che i gay devono essere ritenuti dei «depravati» che «bruceranno all'inferno», ma gira anche che l'omofobia non esista. Il bello è che lo giura davanti a personaggi che dell'omofobi a hanno fatto il loro business:
No, non credo ci sia una vera emergenza. Oltretutto parlare di “omofobia” è già di per sé equivoco. L’etimologia richiama al termine greco φόβος, ovvero “paura” ma non mi pare che qui nessuno abbia veramente paura di niente. È un’espressione che ormai viene semplicemente utilizzata per mettere a un angolo chiunque abbia un’opinione diversa dalla totalità degli input dei gruppi Lgbt su questo tema. Chiunque dica qualcosa che non piace a questi signori, sulla famiglia, sulla filiazione e quant’altro, è marchiato come omofobo. Quindi, se omofobi diventano pure Dolce e Gabbana, è evidente dove ormai siamo arrivati. Nessuno vuole discriminare nessuno e non ci sono cittadini di serie A e di serie B. Bisogna, a mio avviso però contenere, porre dei limiti di buonsenso alle richieste che fanno questi gruppi. Il punto è che se dai loro un dito, si vogliono prendere tutto il braccio…
Non pago di essersi reso ridicolo con le sue affermazioni, il sodomita leghista inizia a vantarsi di come la lega abbia tolto genitori ai figli delle famiglie gay e di come lui vorrebbe la distruzione della rete nazionale contro le discriminazioni. Dice:
Quel Ddl, dal nome piuttosto fantasioso devo dire, è stato bloccato grazie anche alla Lega, però immagino che cercheranno di rilanciare la questione: sarà infatti ridiscusso in consiglio regionale il prossimo 9 luglio. Io sono consigliere comunale a Casalecchio di Reno da pochissimo. Il nostro sindaco in questi giorni ha fatto esporre la bandiera arcobaleno in Municipio accanto al Tricolore, diffondendone la foto sui social. Il Comune di Casalecchio è partner di RE.A.D.Y., la Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti-Discriminazioni sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Essere contro la discriminazione in sé è giusto, ma in realtà l’obiettivo di queste partnership è veicolare contenuti Lgbt con modalità per me non molto opportune all’interno delle pubbliche amministrazioni, in particolare in ambito scolastico. Il mio impegno in consiglio comunale sarà, tra gli altri, anche quello di oppormi alle eventuali iniziative lesive nei confronti dei diritti dei bambini e della libertà educativa dei genitori. Questo non è né di destra, né di sinistra. È solo buonsenso.
E se al signor Umberto La Morgia auguriamo di subite tutta la discriminazione che desidera, resta il fatto che un sodomita autolesionista che si ritiene inferiore a Pillon non è espressione di una comunità. Se milioni di persone partecipano ai pride e gli omofobi faticano a racimolare qualche decida di fanatici, i fatti parlano più della propaganda.
Intervistato da altri siti, il sodomita leghista ha anche dichiarato di «amare» Matteo Salvini e di aver apprezzato la sua sponsorizzazione del congresso omofobo di Verona perché «tutti noi siamo nati da una famiglia naturale e non ci trovo niente di male che lo Stato sottolinei l’importanza di coloro che generano la vita, visto che l’Italia è un Paese che ha poca natalità e questo non giova al Sistema-Paese».
Dice anche che «I movimenti LGBT sono gruppi di pressione politicizzati che non mi rappresentano. Non mi riconosco né nello stile, né nei contenuti di certe loro rivendicazioni», così come contro la Legge Cirinnà sulle unioni civili dice che «sarebbe stato principalmente un cavallo di Troia per poi legalizzare qualunque tipo di adozione e la pratica dell’utero in affitto in Italia».
Il leghista racconta anche di apprezzare enormemente le campagne del fondamentalismo cattolico contro le famiglie omogenitoriali e contro il diritto di scelta delle donne, così come dice che gli piace vedere il suo Salvini che bacia rosari ed agita crocefissi perché «non mi ha destabilizzato un Ministro che ha preso in mano un rosario, semmai mi ha sconcertato la posizione di una Chiesa che non sembra più interessata a difendere sé stessa e mi sembra a volte autolesionista. Che Salvini in questo momento sia l’unico che porti avanti i temi identitari dovrebbe far riflettere molti».
Difendendo le leggi xenofobe della Lega, il sodomita afferma che «Salvini ha salvato la vita di migliaia di persone fermando gli sbarchi incontrollati», così come sostiene che i leghisti sarebbero più discriminati dei gay.
Alla domanda "Nella sua vita è stato mai discriminato per il suo orientamento sessuale?", il leghista risponde:
Direi il contrario. C’è un pregiudizio positivo ormai. Questa è la mia esperienza. Tendenzialmente sei benvoluto pressoché ovunque e risulti facilmente simpatico se sei omosessuale. Almeno fino a quando…. Fin quando non dici che sei della Lega e a quel punto apriti cielo… diventi un mostro, una persona sbagliata, insomma ti discriminano se non sei di sinistra. Perché per il mainstream avere una sessualità diversa dall’etero sarebbe incompatibile con certe appartenenze politiche, soprattutto di destra, se di destra si può parlare nel caso specifico della Lega che direi che è molto al di là dei vecchi concetti di destra e sinistra. Per lo stereotipo del politicamente corretto devi essere per forza di sinistra, devi odiare la Chiesa, devi considerare Salvini omofobo, razzista, fascista, xenofobo, non puoi dissentire dalla linea delle organizzazioni Lgbt etc. Se la pensi diversamente in pratica sei un marziano e non hai diritto di parola, ma fortunatamente noto che tante persone libere si stanno svegliando e non ci stanno più ad essere strumentalizzate né ad accettare il pensiero unico su questi temi. La rivoluzione del buonsenso avanza.
Insomma, il leghista ama lanciarsi nell'attribuire affermazioni deliranti e palesemente ideologiche nella bocca di quelle persone che chiede siano discriminate in nome del suo profondo amore per l'ideologia leghista. Il tutto ripetendo che chi dice la verità debba essere insultato per ché lui preferisce raccontarsi che non ci sarebbe omofobia nell'omofobia o che non ci sarebbe razzismo nel razzismo...
_________
Nota: il termine "sodomita" è usato per compiacere la discriminazione agoniata dal leghista (il quale sostiene non esista omofobia da parte di chi ricorre all'uso di termini dispregiativi verso il "comportamento omoerotico" teorizzato dai fondamentalisti che lui vorrebbe promuovere).