Il social manager di Pillon spergiura che la sinistra voglia «silenziare» il caso di Bibbiano «in odio alla famiglia»


È il social manager del senatore leghista Simone Pillon ad aver confezionato un video propagandistico diffuso sul network dell'omofobia organizzata in cui tenta di accusare il Pd per i fatti di Bibbiano. Lo schema propagandistico è il solito: alterare le parole altrui per aizzare i propri proseliti verso uno scontro sociale a vantaggio del partito che gli paga lo stipendio:


Nel suo video, intitolato "Gli ORRORI di Bibbiano silenziati da certa sinistra", il ragazzino si lancia nel sostenere che chi parla di fake-news riguardo a Bibbiano si riferirebbe all'inchiesta e non -com'è ovvio- a quelle bufale create dalle destre come quei fantomatici elettroshock che si dicevano venissero inferti ai bambini. Sostiene pure che chi ha preso in giro il tormentone del «Parlateci di Bibbiano» avrebbe deriso l'inchiesta e non la becera strumentalizzazione propagandistica con cui le destre hanno cercato di farsi campagna elettorale sulla pelle delle vittime. insomma, è negando l'evidenza che cerca di aizzare rabbia, arrivando a domandare: «Ma è possibile ridere di una vicenda in cui sono stati maltrattati e strappati alle famiglie i loro figli. Questa non è satira è schifezza».

Ed ancora, è sostenendo che solo i deficienti attendono le conclusioni delle immagini dato che lui preferisce parlare del nulla sulla base delle illazioni propagandistiche confezionate da Belpietro, se ne esce aggiungendo: «Cantanti come Laura Pausini e Nek hanno alzato la voce per oltrepassare il muro di omertà. Il risultato è che sono stati attaccati e screditati da Repubblica e dai soliti giornaletti radical chic perché colpevoli di aver parlato di Bibbiano».
In realtà la loro colpa non è di aver parlato di Bibbiano, ma quella di aver aderito ad uno sciacallaggio che cerca di creare isterie utili al potere politico ma dannose alla società: quante donne maltrattate avranno paura a denunciare i loro mariti dato che in tante subiscono in silenzio perché hanno paura che gli portino via i figli? Guarda caso il social manager di Pillon non se lo domanda...

Si passa poi ai soliti insulti contro Renzi e la Boltrini, sostenendo che i loro appelli al rispetto delle vittime siano inaccettabili o che «per la signora Boltrini propaganda è parlare di tutto ciò che non fa comodo ad una certa parte politica» e non certo una critica agli sciacalli che hanno organizzato comizi elettorali in loco o ad un un Salvini che ne ha approfittato per cercare nuovi consensi proponendo di togliere i figli alle famiglie rom.

A quel punto Matteo Montevecchi inizia a dire che fosse il Pd a dare i bambini ai servizi sociali, così come sostiene che la responsabile dei servizi sociali fosse «l'amichetta del Pd» o dicendo che sarebbero avvenuti «esperimenti ideologici in odio alla famiglia» dato che «dietro a quel business c'è quell'ideologia che mira a criminalizzare e a distruggere la famiglia, rompendo il legame tra genitori e figli, usando i bambini come cavie consegnate a un genitore 1 e un genitore 2».
In conclusione, il ragazzetto mostra quel logo creato dalla propaganda salviniana in cui il loro «Parlateci di Bibbiano» riporta la "P" e la "D" con i colori del Pd dato che deve essere evidente che a loro non frega assolutamente nulla di quei bambini in quanto il loro scopo principale è cercare di creare odio contro gli oppositori politici.

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