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L'amministrazione Trump vuole riformare i diritti umani, puntando alla discriminazione di donne e gay

L'amministrazione Trump vuole rimettere discussione i diritti umani fondamentali, con una commissione presieduta dall'ex ambasciatrice Usa in Vaticano che sarà incaricato di trovare escamotage per escludere l'aborto, i matrimoni egualitari, i diritti femminili e i diritti civili.
Lo ha annunciato il segretario di Stato Pompeo, annunciando la creazione di una Commission on Unalienable Rights che avrà il compito di fornire «la forza intellettuale per quello che io spero sarà uno dei più profondi riesami dei diritti inalienabili nel mondo dalla Dichiarazione Universale del 1948».
La Commissione sarà guidata da Mary Ann Glendon, un giurista che lavorato per la Santa Sede e come ambasciatrice in Vaticano dell’amministrazione Bush.

Secondo Pompeo, gli attuali diritti inalienabili dell’uomo sarebbero stati allargati eccessivamente: «Non tutto ciò che è buono, o garantito dallo Stato, può essere un diritto universale», sostiene.  «La causa dei diritti umani un tempo univa popoli di nazioni e culture diverse, nello sforzo di assicurare le libertà universali e combattere mali come il nazismo, il comunismo e l’apartheid. Oggi abbiamo perso questo focus. Le rivendicazioni dei diritti sono spesso mirate a soddisfare i gruppi di interesse e dividere l’umanità. Regimi oppressivi come l’Iran e Cuba si sono approfittati di questa richiesta cacofonica dei diritti, fingendo di essere protettori della libertà [...] Parole come “diritti” - ha infatti sottolineato Pompeo - possono essere usate dal bene o dal male. Alcuni hanno dirottato la retorica dei diritti umani per impiegarla a scopi dubbi o maligni».

Peccato che se l’amministrazione fosse davvero intenzionata a rilanciare il tema dei diritti, forse dovrebbe cominciare dalla condanna degli alleati che li violano (tra cui l’Arabia Saudita o l’Egitto), ma il fatto che la commissione proponga di introdurre il concetto di «diritto naturale» lascia chiaramente intendere la matrice ideologica dell'operazione. nel greco integralista, quella definizione mira a negare e penalizzare tutti i diritti moderni: dal diritto di scelta delle donne al fine vita, dal rispetto dell'identità di genere al matrimonio egualitario.


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