Salvini deporta duemila migranti per foraggiare il business delle carceri private
«Denunciamo il fatto che quella che sta avvenendo è una vera e propria deportazione, illegale e in violazione dei più elementari diritti umani». Così Gian Luigi Bettoli, presidente di Legacoopsociali, commenta la direttiva giunta dal Ministero dell’Interno che stabilisce il trasferimento di duemila migranti dal Friuli Venezia Giulia ad altre regioni.
Secondo Bettoli, il vero obiettivo del “decreto Salvini” è quello di «creare un mercato di grandi strutture, veri e propri campi di concentramento o centri di detenzione illegali, da affidarsi alle multinazionali delle carceri privati e ad altri operatori privi di scrupoli. Sul piano dei risparmi, “solo” lo scadimento dei servizi e licenziamenti di operatori».
Le persone e le famiglie saranno trasferite «senza alcun rispetto per i progetti in atto e per la dignità delle persone. Perchè di persone, e non sacchi di patate, si tratta, con tutte le problematiche relative. Tra esse ci sono ad esempio pazienti seguiti dai CSM, che assumono anche terapie farmacologiche gravi, a causa dei numerosi eventi traumatici trascorsi, per le quali la violenza del nuovo trasferimento è una ulteriore aggravante [...] Non possiamo non collegare questa deportazione alla richiesta del Presidente Fedriga di costruire una muraglia al confine della nostra Regione (con un altro paese dell’Unione Europea!) e ad altre iniziative ministeriali, come il censimento delle persone nomadi; gli sgomberi di abitazioni occupate da persone senza casa; il mantenimento di migliaia di lavoratori migranti in condizioni di vita e di lavoro inumane; la guerra alle ONG che, sole, con le loro piccole navi cercano di salvare i migranti nel Mediterraneo. Tutto ciò, a carico di persone fragili, sia cittadine italiane che di altri paesi del pianeta».