Barbara D’Urso calpesta i malati e porta in prima serata l'imbonitore che vende pseudoscienza
Per guarire dall'Alzheimer è sufficiente ingurgitare un intruglio a base di curcuma e di zenzero che viene venduta a tremila euro all'anno da un tizio che è stato condannato dall'Agicom per la diffusione di informazioni ingannevoli e che è stato sospeso dall'ordine dei giornalisti in vista di una possibile radiazione. Lui non è un medico, un nutrizionista o un farmacista: Adriano Panzironi è un ex giornalista che ha iniziato a far soldi vendendo i suoi intrugli attraverso telepromozioni diffuse da varie emittenti locali e dal suo canale televisivo.
Dato che la signora D'Urso ama ripetere che il suo programma è «una testata giornalistica registrata» a cui bisognerebbe dare credito, è ancor più grave abbia voluto offrire spazio alla pseudoscienza di un imbonitore che promette cure per ciò che i medici (quelli veri) non possono curare. Ed è surreale che davanti all'osservazione di come nessuna società scientifica abbia mai avvallato le teorie del suo ospite, la D'Urso abbia chiesto di dargli credito perché «noi abbiamo le testimonianze, abbiamo gli angeli» quasi come se le parole dei suoi adepti abbiano la stessa valenza di uno studio scientifico.
Letteralmente impietrito davanti q quello scempio, il dottor Roberto Burioni ha commentato: «Noi ci impegniamo usando il nostro tempo per infornare correttamente le persone su temi medici, fatichiamo per combattere le bugie mortali e poi un canale nazionale come Canale 5 dà spazio a Panzironi. Non è tollerabile, è il supplizio di Sisifo. Dobbiamo protestare».
E se per colpa sua qualcuno si mangerà tutti i suoi risparmi per poi scoprire che la curcuma non guarisce dall'Alzheimer, la signora D'Urso ne risponderà? E davvero l'ordine dei giornalisti non ha nulla da dire con chi spettacolarizza teorie che potrebbero danneggiare la salute altrui oltre a svuotare il portafogli di chi spera in un miracolo? Su tale punto l'articolo 6 del Testo Unico dei Doveri del Giornalista è molto chiaro:
Il giornalista:
a) rispetta i diritti e la dignità delle persone malate o con disabilità siano esse portatrici di menomazioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali, in analogia con quanto già sancito per i minori dalla «Carta di Treviso»;
b) evita nella pubblicazione di notizie su argomenti scientifici un sensazionalismo che potrebbe far sorgere timori o speranze infondate;
c) diffonde notizie sanitarie solo se verificate con autorevoli fonti scientifiche;
d) non cita il nome commerciale di farmaci e di prodotti in un contesto che possa favorirne il consumo e fornisce tempestivamente notizie su quelli ritirati o sospesi perché nocivi alla salute.
Le teorie di Adriano Panzironi paiono in contrasto con svariati punti di quelle norme.